Ancora una volta la Rai si trova al centro di una controversia che ricorda da vicino il caso di Filippo Facci. Stavolta, la protagonista è la giornalista Sara Giudice, alla quale l’azienda ha deciso di stracciare il contratto senza possibilità di replica. La vicenda richiama quanto avvenuto con Loris Facci, allontanato dopo aver scritto un articolo ritenuto inappropriato da parte dell’azienda.
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Il caso Facci aveva fatto scalpore quando il giornalista, in un suo pezzo, aveva scritto parole controverse riguardo a una ragazza di 22 anni, coinvolta in una vicenda giudiziaria, definendola “indubbiamente fatta di cocaina”. Questo aveva provocato una forte reazione all’interno della Rai, che aveva deciso di interrompere il suo rapporto di lavoro. Ora, un trattamento simile è stato riservato a Sara Giudice, come anticipato dal Foglio: “La Rai non farà più il contratto alla giornalista”.
La ragione dietro questa decisione sarebbe legata a una vicenda giudiziaria che coinvolge la giornalista e suo marito, il giornalista Nello Trocchia. Entrambi sono indagati – con una richiesta di archiviazione – per una presunta violenza nei confronti di una collega. Il caso è scoppiato pochi giorni fa, ma risale a gennaio 2023, e ora si attende la decisione del giudice per le indagini preliminari. Tuttavia, la Rai ha voluto precisare che “non è mai stata avviata nessuna procedura formale di contrattualizzazione né, di conseguenza, emessa alcuna matricola”.
Il conduttore dell’Altra Italia su Rai2, Antonino Monteleone, ha confermato la decisione dell’azienda con queste parole: “Purtroppo non sono decisioni che posso adottare io. Vengono comunicate direttamente dall’editore e io non posso che prenderne atto. Lei è sicuramente una professionista di valore. Sono molto dispiaciuto per la situazione”.
Ma Sara Giudice non è rimasta in silenzio. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la giornalista ha espresso la sua amarezza: “All’improvviso mi è stato comunicato che il contratto era stato annullato per inopportunità. Il tutto per una denuncia per la quale è già stata presentata una richiesta di archiviazione. Ma l’inchiesta non c’entra: mi è stato tolto il diritto al lavoro”. Giudice ha aggiunto: “Andrò avanti a testa alta rispondendo come sempre solo attraverso il mio lavoro. Faccio questo mestiere da 15 anni e non ho mai chiesto un favore a un politico per entrare in Rai. Ho sempre e solo avuto il mio curriculum. Se queste erano le premesse, è giusto che non sia entrata in questo servizio pubblico dove ci eravamo in molti illusi di poter avere uno spazio di libertà e autonomia”. Infine, ha lanciato una critica alla dirigenza attuale della Rai e ha escluso qualsiasi veto politico nei suoi confronti, dichiarando: “Ribadisco che non metterò mai una fiamma sul petto”.