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“Lascia stare mio marito”: madre e figlie la pestano, le distruggono l’auto e le bruciano il cellulare

Pubblicato: 18/09/2024 11:51

Un episodio di violenza inaudita ha scosso un piccolo centro alle porte di Palermo, dove una donna di circa 40 anni è stata brutalmente aggredita da una madre e dalle sue tre figlie, una delle quali minorenne. Alla base dell’aggressione, sospetti infondati su una presunta relazione clandestina tra la vittima e il marito della donna. Relazione che in realtà esisteva solo nell’immaginazione della moglie furiosa.
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La trappola e l’aggressione

La vicenda ha avuto inizio settimane prima dell’assalto, quando la vittima ha cominciato a ricevere telefonate anonime e messaggi minatori da parte della moglie sospettosa. Le accuse di tradimento, tuttavia, non avevano alcun fondamento, e la vittima ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento con l’uomo in questione. La tensione sembrava essersi placata quando la moglie ha contattato la quarantenne, affermando di aver capito che non c’era alcun tradimento e proponendo un incontro per risolvere definitivamente la questione.

Sperando di mettere fine alle dicerie di paese, la vittima ha accettato l’invito, recandosi in una proprietà della famiglia delle sue aguzzine. Al suo arrivo, però, la donna si è resa conto di esere caduta in una trappola: una volta dentro, il cancello è stato chiuso dietro di lei. Appena è scesa dalla sua Smart, la 40enne è stata brutalmente aggredita dalla donna e dalle sue figlie. Le percosse sono state selvagge, e le quattro donne avrebbero persino tentato di soffocarla con le mani alla gola.

L’intervento delle autorità

Dopo essere miracolosamente riuscita a fuggire, la vittima è corsa in un negozio vicino, da dove ha chiamato i carabinieri. L’aggressione è stata preceduta da settimane di minacce, tra cui telefonate anonime e messaggi intimidatori, che avevano già segnato profondamente la vita della quarantenne.

L’episodio ha spinto la Procura di Termini Imerese e quella dei minorenni a indagare, ipotizzando gravi reati come sequestro di persona, lesioni, minacce di morte e stalking. È scattato anche il codice rosso per garantire una maggiore tutela alla vittima.

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