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“Picasso lo straniero”. Una mostra per raccontare il pittore come non lo avete mai visto

Pubblicato: 19/09/2024 17:33

A cinquant’anni dalla morte di Picasso, Palazzo Reale dedica una mostra all’artista, esaminando la sua opera attraverso la prospettiva della sua esperienza di immigrato. Questo percorso espositivo evidenzia come il celebre pittore sia stato rifiutato e censurato dalla Francia, la nazione che lo ha accolto e in cui ha vissuto il suo successo.
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La mostra, che sarà visitabile fino al 2 febbraio 2025, è promossa dal Comune di Milano Cultura ed è frutto dell’idea originale di Annie Cohen-Solal, autrice della biografia “Picasso lo straniero”, che ha curato il progetto insieme a Palazzo Reale e Marsilio Arte, in collaborazione con il Musée National Picasso-Paris (MNPP), il Palais de la Porte Dorée, il Musée National de l’Histoire de l’Immigration, e la Collection Musée Magnelli Musée de la céramique di Vallauris. Cécile Debray, presidente del Mnpp, ha contribuito alla curatela speciale dell’evento.

“Picasso lo straniero” include oltre novanta opere dell’artista, insieme a documenti, fotografie, lettere e video, provenienti da vari musei parigini, volte a stimolare un dibattito attuale su temi come l’accoglienza e l’immigrazione. Come ha sottolineato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, questa mostra offre un’opportunità unica per riflettere non solo sull’artista, ma anche sulle dinamiche storiche e sociali che hanno segnato la sua vita, ricordando come Milano, con la sua tradizione di apertura culturale, si posizioni come un centro internazionale per il dialogo attraverso l’arte.

Pablo Picasso, nato nel 1881 a Malaga, arrivò a Parigi per la prima volta nel 1900, privo di conoscenze linguistiche in francese. Errore burocratico lo segnò nel 1901 come anarchico, mentre nel 1904 decise di stabilirsi definitivamente a Parigi, dove divenne un protagonista dell’avanguardia cubista. Nonostante la sua affermazione, non ricevette mai la cittadinanza francese. Durante la Guerra Civile spagnola, realizzò l’iconico “Guernica” nel 1937, divenuto simbolo della resistenza antifascista. Nel 1940, preoccupato per l’invasione nazista, tentò di ottenere la naturalizzazione francese, ma la sua richiesta venne respinta.

La mostra percorre cronologicamente la vita di Picasso, dal 1900 al 1973, e le opere scelte rappresentano le difficoltà legate alla sua condizione di esule in Francia, aspetto che influenzò profondamente il suo lavoro. Ad esempio, nel dipinto “La lettura della lettera” del 1921, Picasso inserisce se stesso in un contesto di amicizia, sottolineando l’importanza delle relazioni che si formò nel corso della sua vita. Un’opera particolarmente significativa esposta per la prima volta in Italia è una gouache del 1901, “Gruppo di donne”, che riflette l’intensa attività creativa dell’artista nei suoi primi mesi parigini.

La curatrice evidenzia la vulnerabilità di Picasso, che visse con il costante timore di espulsione, mentre cercava di affermarsi in un ambiente che sospettava della sua identità di straniero. Nella città di Milano si trova attualmente anche la mostra “Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza”, aperta fino al 6 gennaio 2025, che offre un dialogo con il lavoro di Giulio Romano e coinvolge circa 50 opere del maestro spagnolo. Gli ingressi alle due mostre prevedono sconti reciproci per i visitatori.

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