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Campione mondiale di judo si fa il segno della croce e viene squalificato. Cos’è successo davvero

Pubblicato: 20/09/2024 12:00

La Federazione Internazionale di Judo (IJF) ha emesso una dura sanzione contro il judoka serbo Nemanja Majdov, sospendendolo per cinque mesi a seguito di un gesto considerato in violazione del regolamento sportivo. Durante le ultime Olimpiadi di Parigi, il 28enne si è fatto il segno della croce prima di un incontro, un’azione vietata dall’articolo 3 del Codice etico dell’IJF, che proibisce l’esposizione di segni religiosi durante le competizioni. Il gesto, immortalato dalle telecamere poco prima del match contro il greco Theodoros Tselidis, ha portato alla sua squalifica.

Una ricostruzione parzialmente smentita

La ricostruzione secondo la quale il motivo della squalifica sarebbe stato il gesto religioso del judoka, tuttavia, è stata in seguito almeno parzialmente smentita. Il provvedimento di squalifica da parte della Federazione del Judo, infatti, recita che la squalifica di Majdov sarebbe dovuta al fatto di “aver mostrato chiaramente un simbolo religioso ed essersi rifiutato di inchinarsi all’avversario a fine gara“. Il resto del provvedimento insiste sul mancato saluto, un gesto considerato molto offensivo, mentre chiarisce che “il segno della Croce era discreto, privo di intento offensivo ed effettuato nell’area mista, vicino all’ingresso del campo di gioco”. La Federazione sottolinea invece come, oltre al mancato saluto all’avversario, il judoka si sarebbe “tolto la cintura per frustrazione quando era ancora sul ring”.

Una carriera di successi

Majdov, che ha conquistato la medaglia d’oro ai Mondiali di Budapest nel 2017 e un argento iridato ad Abu Dhabi quest’anno, è stato sospeso da tutti i tornei e ritiri fino a febbraio 2025. Il serbo, noto per la sua fede cristiana, ha già ricevuto ammonizioni in passato per lo stesso motivo, ma rimane fermo nelle sue convinzioni. “Il Signore mi ha dato tutto,” ha dichiarato, sottolineando che non rinuncerà mai a esprimere la propria religione, nemmeno di fronte a conseguenze così gravi, concentrando la sua risposta solo su questo aspetto della squalifica e senza citare le altre violazioni.

Reazioni e solidarietà

In ogni caso, numerosi sportivi di spicco hanno espresso solidarietà nei confronti di Majdov, tra cui il connazionale e tennista di fama mondiale Novak Djokovic. Nonostante il sostegno, Majdov ha accettato la squalifica e ha promesso di tornare alle competizioni più forte che mai: “Con l’aiuto del nostro Signore Gesù Cristo, tornerò a un nuovo inizio e a nuove vittorie”.

La versione dell’IJF

La Federazione Internazionale di Judo, dal canto suo, come abbiamo visto ha respinto le affermazioni di Majdov secondo cui la sanzione sarebbe legata unicamente al gesto religioso. La Federazione ha inoltre sottolineato che Majdov non ha contestato gli avvertimenti precedenti, rendendo meno credibile la sua dichiarazione di non conoscere le regole in merito ai segni religiosi.

In un comunicato, l’IJF ha ribadito il proprio impegno a rispettare tutte le culture, nazionalità e religioni dei suoi membri, ma ha sottolineato che il campo di gioco deve restare uno spazio neutrale. “Le nostre regole riguardanti l’esposizione di segni religiosi sono strettamente correlate al campo di gioco, dove valgono solo le regole specifiche del judo. L’IJF non proibisce la pratica della religione al di fuori del campo di gioco, rispettando la libertà individuale,” ha concluso la Federazione.

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Ultimo Aggiornamento: 21/09/2024 16:19