Elon Musk, patron di Tesla e sostenitore di Donald Trump in vista delle Presidenziali americane del 5 Novembre, è di nuovo nella bufera. E stavolta ci sono di mezzo i Servizi segreti americani, che hanno deciso di indagare sul post pubblicato dal proprietario di X in cui si chiedeva perché nessuno avesse mai provato a compiere un attentato contro Joe Biden e Kamala Harris, mentre Trump è già scampato a due tentativi di assassinio. Musk, in seguito alla pubblicazione del suo tweet, è ora oggetto di un’indagine da parte delle autorità statunitensi.
L’indagine del Secret Service
Secondo quanto riportato da Bloomberg News, dopo il post del partron di Tesa si sono attivati i Servizi segreti, incaricati di proteggere il Presidente e i candidati alle elezioni. La portavoce del Secret Service, Melissa McKenzie, ha confermato che l’agenzia è “a conoscenza del post sui social media pubblicato da Elon Musk”, ma ha evitato ulteriori commenti ufficiali, rispettando la prassi di non discutere pubblicamente questioni che riguardano la sicurezza nazionale.
Musk inizialmente ha difeso il post, etichettandolo come uno scherzo, poi, in seguito alle polemiche che lo hanno investito, ha deciso di rimuoverlo. Tuttavia, la sua domanda provocatoria ha innescato critiche pesanti da parte di diversi esponenti politici e della Casa Bianca. Il portavoce dello Studio Ovale ha definito la retorica di Musk “irresponsabile“, sottolineando che la violenza “non dovrebbe mai essere incoraggiata o presa in giro”.
Accuse e possibili conseguenze
Sebbene il Secret Service non abbia confermato pubblicamente l’avvio di un’indagine specifica su Musk, è noto che l’agenzia prende seriamente ogni potenziale minaccia contro il Presidente e la Vicepresidente. C”Il Secret Service indaga su tutte le minacce relative ai nostri protetti”, ha dichiarato McKenzie, “e la retorica di Musk potrebbe essere considerata una minaccia implicita“.
Musk per ora non dovrebbe affrontare conseguenze legali, almeno a breve termine. L’indagine però potrebbe costringerlo a dimostrare di non rappresentare un pericolo per la sicurezza del presidente Biden e della vice Harris. Negli Stati Uniti, minacciare il presidente o il vicepresidente è considerato un reato punibile con una pena fino a cinque anni di carcere, il che rende la situazione delicata per il miliardario.
Il contesto politico e la reazione della Casa Bianca
Il post di Musk arriva in un momento già teso sul piano politico, soprattutto per la sua vicinanza a Donald Trump e le sue critiche nei confronti della Casa Bianca. Le sue affermazioni potrebbero essere interpretate da alcuni come una sorta di “invito” ad attaccare Biden e Harris, una lettura che ha sollevato polemiche su vari fronti. Non è la prima volta che Musk si ritrova al centro di discussioni infuocate per le sue prese di posizione politiche, ma questa vicenda rischia di avere conseguenze più serie rispetto al passato.