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Protetto più che Protettore: le mancanze di fronte alla tragedie dell’Italia

Pubblicato: 20/09/2024 14:56

La protezione civile quando fu creata aveva il volto buono e misericordioso di Zamberletti, che con sorriso e preoccupazione andava ovunque a dare carezze oltre ai soldi, alleviando, da vecchio democristiano, prima di tutto le sofferenze dell’anima, calmando cuori esasperati, amministratori impotenti davanti alla natura.

Musumeci fa esattamente tutto il contrario di Zamberletti: esaspera invece di confortare, sentenzia prima di comprendere, ammonisce chiunque gli si rivolge, prendendola sul personale. Certo per il carattere di Musumeci, che non tollera di essere messo in difficoltà, la Protezione Civile – il capro espiatorio di quello che lo Stato non fa da sempre – è più una condanna che un piedistallo. Di fatto è la persona sbagliata a posto più sbagliato di tutti. Il ministro al ramo deve essere tollerante, assorbente, paziente, silente, commovente e penitente. Queste sono le corde di Musumeci? Non crediamo, anzi, lui ha tutte le opposte caratteristiche, dovremmo promuoverlo alla Difesa, al posto di un Crosetto che sembra entrato in conflitto con forze oscure. Li potrebbe essere utile, con quel pizzetto austero e la figura ieratica, di chi sta dritto e non molla, di chi può scrutare l’orizzonte dalla fortezza Bastiani. Oppure promosso a Ministro degli Interni, il suo cipiglio sarebbe perfetto, lui è più simile ad un Prefetto, ed infatti oggi nel suo attuale ruolo sembra più un Protetto che un Protettore. Attenzione, le polemiche che innesca sono più personali, come sempre, che politiche. Il problema dell’alluvione in Emilia Romagna avrebbe avuto le stesse discussioni a mezzo stampa anche se fosse stato in Piemonte, Regione a governo centrodestra o peggio in Sicilia, dove bacchetta in continuazione un governo, forse,  amico. Ribadisce sempre che quando c’era Lui, nel senso di Musumeci, non di Quello dei treni in orario, le cose erano decisamente migliori. 

Signora Premier Meloni, ci faccia un piacere, come diceva Totò – De Curtis, non il compianto Schillaci: lo promuova, se lo merita, gli dia un Ministero che non abbia il fastidio di avere a che fare con persone importune, ma solo use ad obbedir tacendo. E se non c’è lo nomini, non conosciamo il suo cv militare, ma non importa ai tempi di Sangiuliano, Comandante generale dei Carabinieri. Lo tolga dai Vigili del Fuoco, perché non riesce a tenerlo in mano. Alla Protezione Civile ci metta uno che recuperi Armonia, come il grande Pinuccio Tararella, ce ne sarà almeno uno tra i suoi. Magari non Del Mastro.

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