Continua a tenere banco il caso di Chiara Petrolini, la ragazza che ha ucciso e sepolto i due neonati che aveva appena partorito. La piccola comunità di Vignale di Traversetolo è ancora incredula e profondamente scossa da ciò che è accaduto. E ora un nuovo, inquietante tassello va ad aggiungersi a un quadro già complicato e difficile da comprendere.
Secondo quanto riporta oggi in un articolo il Fatto Quotidiano, infatti, una donna del paese, che ha preferito rimanere anonima, ha dichiarato al Tg1 che a Vignale “molti sapevano che Chiara fosse incinta”. Se la donna dicesse la verità, la sua testimonianza solleverebbe altre inquietanti domande sulla tragedia.
Una gravidanza avvolta nel mistero
Le affermazioni della testimone sollevano ovvi interrogativi. “Nel periodo della Pasqua”, ha detto infatti la testimone anonima al Tg1, “ho sentito alcuni avventori di un bar dire che la madre del fidanzato era arrabbiata perché aveva la fidanzatina incinta. Non capisco il voler coprire queste atrocità”. In seguito alla rivelazione di questa testimonianza, la madre del ragazzo di Chiara ha annunciato di voler sporgere denuncia per diffamazione contro la testimone misteriosa.
Le parole della donna intervistata dal Tg1, ovviamente, muterebbero il quadro della situazione, ma proprio per la loro gravità dovranno essere approfondite con attenzione dagli inquirenti per verificarne l’attendibilità. Per ora, questo resta poco più che un chiacchiericcio di paese. Se invece si scoprisse che c’è qualcosa di vero, si aprirebbe un nuovo fronte di indagine.
L’appello del sindaco
Nel frattempo il sindaco di Vignale di Traversetolo, Simone Dall’Orto, ha invitato la comunità a non restare in silenzio. “Non siamo una comunità omertosa” ha affermato, chiedendo a chiunque avesse informazioni di farsi avanti. “Qualsiasi dettaglio o confidenza può essere utile per fare chiarezza.” Questa richiesta di collaborazione è un passo importante per cercare di ricostruire la verità e per cercare di dare un senso a un evento tanto tragico.
Indagini in corso
Le indagini, condotte dai Carabinieri hanno già portato a interrogatori di testimoni, comprese due amiche dell’indagata, una delle quali studia Ostetricia. Il lavoro effettuato dagli investigatori ha ricostruito la vicenda chiarendo alcuni importanti passaggi. Chiara si sarebbe indotta il parto lo scorso 7 agosto, utilizzando probabilmente ossitocina acquistata online, per poi portare in giardino il neonato e lì seppellirlo.
Resta da chiarire la dinamica del secondo parto, avvenuto circa un anno fa, un mistero che i magistrati stanno ancora cercando di risolvere. E mentre si approfondiscono i particolari di questo caso così particolare ed estremo, in molti, anche fra i professionisti del settore, si interrogano sulle dinamiche dissociative che possono aver spinto la 22enne a compiere un atto così orribile per ben due volte.