Parma, 21 settembre 2024 – «Io i figli li volevo». Sono queste le parole pronunciate da Chiara Petrolini durante gli interrogatori con i carabinieri, parole che sembrano contrastare con i fatti emersi dalle indagini. Chiara, 21 anni, è accusata di aver partorito e ucciso due neonati, i suoi figli, gettando un’ombra inquietante sulla sua vita apparentemente tranquilla. Ma è davvero possibile conciliare ciò che ha detto con l’orrore scoperto dagli inquirenti?
Chiara nasconde il viso dietro le pagine del mandato d’arresto, le unghie laccate di rosso che stringono i fogli mentre è seduta nella macchina dei carabinieri. Un’immagine che racconta solo una parte della sua storia: dietro i sorrisi sui social e i modi affabili, Chiara cela un’enigmatica doppia identità, che ha sconvolto anche gli inquirenti. Il procuratore Alfonso D’Avino, alla guida delle indagini, si dice «sgomento» davanti a una realtà così drammatica.
Chiara è accusata di aver partorito e ucciso due neonati. Il primo è stato sepolto nel giardino di casa, sotto la finestra della sua camera, il secondo abbandonato dopo il parto avvenuto in segreto. Neonati sepolti e vite spezzate, mentre Chiara, dopo ogni terribile evento, tornava alla sua quotidianità, tra locali, amici e social, nascondendo il suo tormento con menzogne.
Il dramma di una vita nascosta
Il 12 maggio 2023, Chiara si era già confrontata con un malessere, che aveva giustificato come legato al ciclo mestruale. In realtà, proprio in quei giorni, aveva dato alla luce il suo primo figlio, per poi seppellirlo da sola. Un gesto compiuto con freddezza, e il corpo del neonato nascosto sotto terra, vicino a lei, nel giardino di casa. Eppure, all’esterno, continuava a mostrarsi come una ragazza serena e affabile, pronta a fare shopping o a trascorrere serate con gli amici.
Le indagini hanno rivelato una personalità divisa: da un lato, la giovane afferma di volere quei figli, dall’altro, le sue ricerche online – “come si decompone un corpo”, “come abortire” – raccontano un’altra verità. Nessun segno di affetto o preparativi per accogliere i bambini, solo un freddo distacco.
Il tradimento di Full e la scoperta dell’orrore
A tradire Chiara, ironia del destino, è stato il suo cane, Full, un golden retriever che nei suoi post social veniva spesso abbracciato. È stato proprio Full, scavando nel giardino, a trovare il corpicino del primo neonato, portando alla luce il dramma. Da quel momento, le indagini hanno svelato un mondo oscuro che nessuno avrebbe mai immaginato.
Il fidanzato, definito dalla procura “un ventenne privato della sua paternità”, non era al corrente di quanto stava accadendo. Chiara gli aveva sempre assicurato di usare precauzioni, nascondendo le sue gravidanze e i loro tragici epiloghi. Anche i genitori non hanno mai sospettato la verità, ignorando i segnali inquietanti e accettando le sue spiegazioni superficiali.
Una vita spezzata dal silenzio
Chiara ha raccontato agli inquirenti di essere stata sopraffatta dal timore del giudizio degli altri, di non essersi mai confidata né con il fidanzato né con i genitori. Ma questo non basta a spiegare l’orrore di due neonati sepolti, né la freddezza con cui ha vissuto dopo quegli eventi. Anche il pubblico, sconcertato, si chiede: “Perché?”.
Forse, come suggerisce Massimo Recalcati, la risposta è nascosta in un abisso interiore, dove Chiara ha seppellito non solo i suoi figli, ma anche se stessa. Una vita vissuta tra menzogne e ombre, lontana dalla realtà, che ora emerge in tutta la sua crudele verità.