L’inchiesta che coinvolge l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la manager Maria Rosaria Boccia ha preso piede rapidamente. La procura di Roma, dopo la denuncia di Sangiuliano, ha avviato un fascicolo, procedendo con perquisizioni e il sequestro di materiale informatico. L’abitazione di Boccia a Pompei è stata setacciata, con i magistrati che ora esaminano telefoni e supporti informatici.
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Accuse di lesioni e violazione della privacy
Maria Rosaria Boccia è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per violenza o minaccia a corpo politico. Inoltre l’imprenditrice è indagata per lesioni e violazione della privacy, mentre Sangiuliano deve difendersi da accuse di peculato e rivelazione del segreto d’ufficio. La situazione si complica ulteriormente con un’indagine parallela della corte dei conti per presunti danni erariali legati all’uso di fondi pubblici per le trasferte di Boccia. Le chat tra i due protagonisti dell’affaire contengono frasi inquietanti, come l’invito di Sangiuliano a Boccia a informarlo sulla sua possibile gravidanza: “Dimmi se sei incinta.” Questo scambio diventa emblematico di un rapporto caratterizzato da tensioni e accuse reciproche.
Focus sulle trasferte e sul G7 della cultura
Gli investigatori stanno esaminando con attenzione le spese sostenute per le trasferte della Boccia, in particolare in vista del G7 della Cultura, previsto in Campania dal 19 al 21 settembre. Al contempo, si indaga anche sul comportamento di Boccia durante una lite che avrebbe portato a una serie di eventi controversi, inclusa la sottrazione della fede nuziale e voci su virus informatici e gravidanze misteriose.
Il caso, che ha già suscitato un notevole interesse mediatico, è solo all’inizio: le autorità si preparano a raccogliere ulteriori elementi per chiarire una vicenda dai risvolti complessi e dalle conseguenze potenzialmente significative.