
Non c’è pace per Vittorio Sgarbi. Tutta colpa delle innumerevoli mostre che il critico d’arte organizza in Italia. Mentre cerca di spostare da Roma a Torino il processo per evasione fiscale per l’acquisto di un quadro, nel frattempo a Imperia finisce a giudizio per esportazione illecita di opere d’arte, udienza fissata a febbraio. A Macerata invece è vicina alla chiusura l’indagine sul famigerato “Manetti con candela”. L’ultima tegola per l’ex sottosegretario alla Cultura arriva da Rovereto, dove 41 opere su 70, esposte nella mostra sul futurista Roberto Iras Baldessari, realizzata al Museo Civico e da lui curata, sono state sequestrate perché probabilmente false.
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Le indagini sulle opere di Baldessari
Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, ad accorgersi per primo nel maggio scorso che le presunte opere di Baldessari fossero dei falsi è stato l’esperto Giancarlo Cappelletti. Per Sgarbi si trattava di un caso “inesistente”. Ma, appena chiusa la mostra, oltre metà dei quadri che erano esposti è stata sequestrata dal Nucleo Tutela Patrimonio di Venezia, in base ad alcune perizie. Diverse persone, tra cui il curatore Maurizio Scudiero, sono ora indagate per ricettazione e contraffazione. Ma non Sgarbi.

Il Fatto segnala anche che i curatori della mostra di Rovereto facevano parte del comitato scientifico della mostra sul futurismo, in programma il 30 ottobre prossimo alla GNAM di Roma. I loro nomi però ora sono scomparsi dal programma e la mostra ha perso metà delle 650 opere previste.