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Il cold case di Nadia Chiarello, morta nel 1979, potrebbe avere una svolta: “Riesumato il corpo”

Pubblicato: 22/09/2024 10:28

Il caso di Nadia Chiarello, un misterioso “cold case” rimasto irrisolto per 45 anni, ha avuto una nuova svolta il 20 settembre 2024 con la riesumazione del suo corpo. Nadia, una giovane di 17 anni di Nogarole Vicentino, scompare il 10 gennaio 1979 dopo aver concluso il turno di lavoro presso una conceria di Chiampo. Il suo corpo fu ritrovato otto giorni dopo in un fossato davanti alla stessa conceria. All’epoca, le indagini conclusero che la sua morte fosse il risultato di un incidente stradale, archiviando il caso come un episodio di “pirata”. La famiglia di Nadia non ha mai accettato questa versione, sospettando che la ragazza fosse stata vittima di un omicidio. Secondo i loro dubbi, qualcuno potrebbe aver ucciso Nadia e poi abbandonato il suo corpo nel fossato per simulare un incidente.
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Nel 2022, il caso è stato riaperto grazie alla tenace insistenza della sorella di Nadia, che ha anche ricevuto minacce anonime. Questo ha dato nuovo impulso alle indagini, portando all’esumazione del corpo per esami più avanzati, come la TAC, che potrebbero rivelare informazioni non accessibili con le tecniche dell’epoca.

L’avvocata Chiara Parolin, che rappresenta la famiglia Chiarello, ha ipotizzato un possibile legame tra la morte di Nadia e il traffico di droga che, secondo alcune teorie, potrebbe essere stato coperto dalle attività delle concerie locali. Si sospetta che i camion delle concerie trasportassero droga, nascondendo l’odore delle sostanze illegali con quello intenso dei prodotti chimici. Nadia, giovanissima, potrebbe aver assistito a qualcosa di pericoloso, diventando una vittima involontaria di un sistema.

Ora, con l’ausilio delle moderne tecniche forensi e grazie all’esumazione del corpo, si spera che nuove analisi possano rivelare dettagli precedentemente sconosciuti e portare finalmente una svolta decisiva nel caso. La famiglia Chiarello cerca da decenni giustizia e verità per Nadia. Gli agenti di polizia giudiziari hanno scortato il corpo all’Istituto di medicina legale dove verranno eseguiti vari esami, compresi quelli microscopici su alcuni resti, per cercare di stabilire le cause della morte. Ci vorranno almeno tre mesi per completare tutti gli esami previsti. 

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