
L’Istat ha rivisto al ribasso il tasso di crescita del Pil per il 2023, correggendo le stime precedenti. Ma, sorprendentemente, questa riduzione nasconde una buona notizia per i conti pubblici: i dati economici degli ultimi tre anni mostrano una crescita maggiore di quanto precedentemente stimato, con un impatto positivo sui principali indicatori fiscali, come il rapporto deficit/Pil e il debito pubblico.
La revisione del Pil: 43 miliardi in più nel 2023
La correzione segnalata dall’Istat riguarda il Pil nominale, ma se quello del 2023 è in leggera discesa, pesano i ritocchi al rialzo per gli anni precedenti. In particolare, il Pil del 2021 è stato rivisto con un incremento di 21 miliardi, quello del 2022 di 34 miliardi, e nel 2023 di 43 miliardi rispetto alle stime di marzo 2024. Questo aumento consente all’economia di presentare un quadro più solido: nel 2023, il Pil in volume ha infatti superato per la prima volta il massimo storico raggiunto prima della crisi finanziaria del 2008.
Nel dettaglio, il tasso di variazione del Pil nel 2022 è stato rivisto al rialzo, con un aumento del 4,7%, ossia 0,7 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti. Anche il 2021 ha registrato un miglioramento, con una crescita dell’8,9%, grazie a una revisione di +0,6 punti percentuali.

Migliora il rapporto deficit/Pil
La revisione del Pil ha avuto un effetto positivo sul rapporto deficit/Pil. Nel 2023, il deficit si è attestato al 7,2%, in calo rispetto al 7,4% stimato in aprile. Anche il 2022 ha visto una correzione favorevole, con una riduzione dell’8,6% stimato in primavera all’8,1%. Questo miglioramento è cruciale per i conti pubblici, poiché permette di contenere le spese in deficit.
Debito pubblico in calo
Anche il rapporto debito/Pil ha beneficiato della revisione dei dati. Nel 2023, il debito si è ridotto al 134,6%, rispetto al 137,3% stimato nel Documento di economia e finanza (Def). Questo dato è particolarmente rilevante in vista della prossima legge di bilancio, poiché offre al governo Meloni una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse.
Nonostante la revisione al ribasso del Pil nel 2023, i dati aggiornati riflettono quindi una situazione economica più forte del previsto. Pesa soprattutto la riduzione significativa del deficit e del debito pubblico. Questi miglioramenti potrebbero offrire una base più solida per le prossime manovre economiche del governo