Un’ipotesi inedita e intrigante emerge riguardo l’incidente che ha coinvolto l’ex presidente iraniano Ebrahim Raisi. Un deputato iraniano, Ahmad Bakhshayesh Ardestani, ha avanzato l’idea a causare lo schianto dell’elicottero su cui viaggiava Raisi lo scorso maggio possa essere stata l’esplosione di un cercapersone che il Presidente portava con sé.
Secondo il parlamentare, un dispositivo simile a quelli usati da Hezbollah in Libano al centro dei recenti avvenimenti potrebbe essere stato al centro di un attacco mirato. Questa teoria si è diffusa dopo che è stata pubblicata una foto di Raisi con il suo cercapersone accanto, appoggiato su un tavolino. Quell’immagine ha spinto molti a porsi nuovi interrogativi sull’incidente occorso all’elicottero che trasportava il Presidente iraniano.
La teoria del cercapersone esplosivo
Secondo quanto dichiarato da Ardestani, il cercapersone utilizzato da Raisi potrebbe essere diverso da quelli noti per l’uso da parte dei militanti di Hezbollah, ma non per questo meno pericoloso. Il deputato ha sottolineato che la Repubblica Islamica ha probabilmente avuto un ruolo nell’acquisto di tali dispositivi, impiegati in passato in contesti di conflitto. Il parlamentare ha quindi invitato le agenzie di intelligence iraniane a indagare a fondo su eventuali collegamenti tra l’acquisto dei cercapersone e un possibile sabotaggio legato all’incidente.
Ormai è chiaro anche l’utilizzo di tecnologie apparentemente innocue, come i cercapersone, possa essere trasformato in un’arma per azioni di sabotaggio. L’evoluzione delle tecnologie di sorveglianza e comunicazione permette azioni che fino a pochi anni fa erano impensabili. La capacità di manipolazione di dispositivi di uso comune per scopi distruttivi, come è evidente, porta le tecniche usate nei conflitti a un nuovo livello, e rende più complesso il lavoro dei servizi di sicurezza.
I dubbi sull’indagine ufficiale
Il governo iraniano, nelle sue conclusioni ufficiali, ha concluso che l’elicottero si è schiantato a causa delle avverse condizioni meteorologiche e della fitta nebbia che avvolgeva il mezzo. Il rapporto ufficiale ha escluso interferenze esterne, deviazioni di rotta o informazioni errate come fattori determinanti per l’incidente, avvenuto nella provincia dell’Azerbaigian orientale. Il fatto che non sia stata segnalata alcuna emergenza dal pilota prima dell’incidente, però, suggerisce che forse la dinamica dell’incidente è stata così improvvisa da non permettergli di dare l’allarme.
L’ipotesi di Ardestani, anche alla luce dei recenti attentati in Libano, getta più di un dubbio sulle conclusioni ufficiali. Se confermata, l’idea che un cercapersone esplosivo possa aver causato la morte di Raisi pone in primo piano il tema delle nuove minacce legate alla tecnologia, aprendo scenari inquietanti per la sicurezza nazionale.