Uno studio recente condotto dai ricercatori del Food Packaging Forum (Fpf) ha lanciato un allarme sulla presenza di quasi 200 sostanze potenzialmente cancerogene, legate al rischio di cancro al seno, nei materiali a contatto con gli alimenti, come plastica, carta e cartone. Questa scoperta solleva preoccupazioni significative sulla sicurezza degli imballaggi alimentari, che potrebbero esporre i consumatori a composti pericolosi nonostante le normative esistenti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Toxicology e rappresenta un appello alla necessità di misure preventive più rigide.
Il lavoro dei ricercatori si basa su un confronto tra l’elenco di potenziali cancerogeni mammari sviluppato dal Silent Spring Institute negli Stati Uniti e il database FccMigEx del Food Packaging Forum, che raccoglie informazioni sulle sostanze chimiche migranti ed estraibili dai materiali alimentari. Dall’analisi, è emerso che 189 sostanze cancerogene potenzialmente pericolose sono state identificate nei materiali a contatto con gli alimenti (Fcm). Di queste, 143 sono state rilevate in imballaggi di plastica e 89 in carta o cartone.
Lo studio ha rivelato che, nonostante le regolamentazioni vigenti in Paesi come gli Stati Uniti e l’Unione Europea, i consumatori sono ancora esposti a queste sostanze chimiche in quantità preoccupanti. La ricerca ha esaminato Fcm acquistati in mercati con normative stringenti, confermando che la migrazione di composti pericolosi negli alimenti è una realtà concreta, soprattutto per quanto riguarda i prodotti in plastica. Dei 76 sospetti cancerogeni identificati negli imballaggi alimentari in commercio tra il 2020 e il 2022, ben l’80% proveniva da materie plastiche.
Jane Muncke, Managing Director del Food Packaging Forum e coautrice dello studio, ha sottolineato l’importanza della prevenzione, evidenziando che ridurre l’esposizione a queste sostanze potrebbe avere un impatto significativo sulla prevenzione del cancro al seno. “Il potenziale di prevenzione attraverso la riduzione di sostanze chimiche a rischio è enorme e merita maggiore attenzione”, ha dichiarato Muncke.
Lindsey Parkinson, principale autrice dello studio e Data Scientist presso Fpf, ha evidenziato come la ricerca sia stata resa possibile grazie al database FccMigEx, una risorsa unica che raccoglie dati da migliaia di studi scientifici sulle sostanze chimiche presenti negli imballaggi alimentari. Parkinson ha spiegato che, nonostante le normative in vigore, lo studio dimostra che l’esposizione della popolazione a cancerogeni attraverso i materiali a contatto con gli alimenti è diffusa.
Gli autori della ricerca hanno infine sottolineato la necessità urgente di rafforzare le misure di prevenzione e di colmare le lacune normative che ancora permettono l’esposizione cronica della popolazione a sostanze potenzialmente cancerogene. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le autorità e il pubblico su un’opportunità di prevenzione del cancro ancora poco esplorata, che potrebbe avere un impatto significativo sulla salute globale.