Venerdì 8 novembre 2024 si preannuncia una giornata complessa per milioni di italiani a causa di un nuovo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. La protesta, che durerà 24 ore, coinvolgerà metro, treni e autobus in tutto il Paese, mettendo a rischio la mobilità nelle principali città come Milano, Roma e Napoli. A differenza di altri scioperi, non sono previste le consuete fasce di garanzia, il che significa che i disagi potrebbero essere particolarmente pesanti per cittadini, pendolari e turisti, con il traffico che potrebbe risultare in tilt nelle aree urbane più congestionate.
La protesta è stata indetta dai principali sindacati del settore – Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – e punta a ottenere il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri internavigatori (Mobilità Tpl), scaduto il 31 dicembre 2023. La mobilitazione arriva anche in risposta all’interruzione delle trattative con le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav, che secondo i sindacati non hanno mostrato alcuna volontà di dialogare da quando la trattativa si è arenata il 30 maggio scorso.
Questo sarà il terzo sciopero del trasporto pubblico locale dall’inizio dell’anno, dopo quelli tenuti a luglio e settembre. Le organizzazioni sindacali ritengono la protesta “inevitabile”, accusando le controparti di mantenere un “atteggiamento di indifferenza”. Come dichiarato in una nota congiunta, nonostante le precedenti azioni di sciopero, “non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere a una soluzione della vertenza ed avviare concretamente un confronto serio tra le parti”. Alla luce di questa situazione di stallo, i sindacati chiedono un intervento diretto del governo e del Ministero dei Trasporti per risolvere la questione e promuovere un dialogo efficace.
Tra le principali richieste avanzate dalle sigle sindacali vi è l’adeguamento salariale, con un aumento in linea con il crescente costo della vita. Inoltre, i lavoratori chiedono una revisione della parte normativa del contratto per favorire una migliore conciliazione tra vita privata e lavoro. Un altro punto centrale della protesta è la sicurezza: i sindacati vogliono sensibilizzare il Ministero degli Interni e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sull’urgenza di trovare soluzioni per contrastare il fenomeno delle aggressioni contro il personale del trasporto pubblico, che negli ultimi anni ha visto un aumento preoccupante.
L’annuncio di questo sciopero ha già sollevato preoccupazioni tra i cittadini, soprattutto coloro che dipendono quotidianamente dai mezzi pubblici per gli spostamenti. Anche il settore turistico potrebbe risentire dei disagi, considerando che il trasporto pubblico è una componente chiave della mobilità urbana. Si attendono ulteriori dettagli sui servizi minimi garantiti, sebbene l’assenza delle fasce di garanzia tradizionali renda incerto il livello di funzionamento del servizio durante la giornata.
In definitiva, la protesta del prossimo 8 novembre si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra lavoratori e datori di lavoro nel settore del trasporto pubblico locale. La speranza, per le parti in causa, è che la pressione esercitata dallo sciopero possa finalmente sbloccare la situazione e portare a un accordo che risponda alle necessità dei lavoratori, senza arrecare ulteriori disagi alla popolazione.