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Sgarbi, le accuse per il quadro comprato all’asta. La decisione del giudice

Pubblicato: 24/09/2024 13:30

Dopo che il critico d’arte era stato al centro di pesanti accuse e attacchi mediatici, il giudice per l’udienza preliminare (gup) di Roma ha disposto il non luogo a procedere per Vittorio Sgarbi e la sua compagna, Sabrina Colle. La vicenda riguardava un presunto caso di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Le accuse

Il procedimento riguardava presunti debiti con l’Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715mila euro. I pubblici ministeri avevano chiesto il rinvio a giudizio per Sgarbi, contestando l’acquisto di un dipinto avvenuto nel 2020 durante un’asta, dove la compagna, Sabrina Colle, risultava come acquirente. L’accusa sosteneva che l’intenzione fosse quella di proteggere l’opera da eventuali interventi del Fisco.

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Assoluzione e proscioglimento

Nonostante le campagne mediatiche condotte da programmi come Report e testate come Il Fatto Quotidiano, che avevano messo sotto pressione Sgarbi, il gup ha deciso per il proscioglimento. La motivazione? “Il fatto non sussiste“, ha dichiarato il giudice, respingendo così la richiesta di processo avanzata dalla procura di Roma. Il caso era basato sull’articolo 11 della legge sui reati tributari, relativo alla sottrazione fraudolenta di imposte.

Un’accusa che risale al 2020

La vicenda risaliva all’ottobre 2020, quando Sgarbi aveva acquistato il quadro tramite la compagna Colle. Tuttavia, il tribunale ha stabilito che non vi fosse nulla di illecito nell’operazione, scagionando così entrambi da ogni accusa.

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