Tragedia sfiorata al palasport Le Caselle di Arezzo, quando durante una partita amichevole di basket un cestista di 17 anni ha accusato un improvviso malore in campo. L’allenatore Umberto Vezzosi, grazie alla prontezza con la quale è intervenuto e all’uso fondamentale del defibrillatore, è riuscito a salvare il ragazzo, evitando conseguenze fatali. “Non aveva più battito, il defibrillatore è stato fondamentale”, ha dichiarato il coach. “Sessanta secondi in più senza ossigenazione e il cervello sarebbe andato in grave sofferenza”.
L’Importanza della Formazione
Vezzosi, classe 1961 e con una lunga carriera alle spalle, è attualmente in forza alla Sba Arezzo. “Se ho un merito”, ha precisato, “è legato al fatto di aver partecipato ai corsi per l’uso del defibrillatore organizzati dai miei club. Progetti formativi che mi hanno consentito di fissare alcuni princìpi: la rapidità di intervento e la necessità di tenere presenti le basilari modalità di azione”. Grazie a questa formazione, il coach è riuscito a intervenire con prontezza, scongiurando il peggio per il giovane atleta.
Panico fra gli spettatori
L’episodio si è verificato davanti a un centinaio di spettatori, che hanno vissuto alcuni istanti di panico per quello che stava succedendo di fronte a loro. Era in corso la partita tra l’Under 19 della squadra locale e il quintetto di San Giovanni Valdarno. “All’improvviso ho notato nel ragazzo dei movimenti rallentati. Non alzava le braccia per prendere palla e poi è caduto. In quegli istanti ho predisposto il cambio e chiesto subito il defibrillatore”, racconta Vezzosi. Dopo tre minuti di intervento, il ragazzo ha ripreso a respirare, evitando conseguenze estreme. Attualmente il giovane è fuori pericolo, ma ancora ricoverato per accertamenti.
Il Coach Rifiuta l’Etichetta di Eroe
Umberto Vezzosi non vuole essere definito un eroe. “La conoscenza della materia è fondamentale. Oltre alle dinamiche sportive, ho provato ad approfondire temi relativi alla medicina e alla fisioterapia”, ha spiegato. In ogni caso, la sua attenzione ai dettagli e la formazione ricevuta hanno fatto la differenza in un momento cruciale, salvando la vita di un giovane atleta.