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Referendum sulla cittadinanza, raggiunto il quorum. Meloni: “Non serve cambiare

Pubblicato: 25/09/2024 08:41

È stato raggiunto l’obiettivo delle 500mila firme necessarie per convocare il referendum che propone la modifica della legge sulla cittadinanza, riducendo da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per ottenere la cittadinanza italiana. In sole 24 ore, c’è stato un vero boom di adesioni sul sito www.referendumcittadinanza.it, superando la soglia con largo anticipo rispetto alla deadline del 30 settembre.

Problemi tecnici e adesioni record

Il sito ha registrato un traffico così elevato da andare in tilt più volte, costringendo gli utenti a ripetuti tentativi per completare la sottoscrizione. Nonostante questi problemi, la piattaforma del Ministero della Giustizia ha raccolto complessivamente oltre 155.000 firme, segnalando la grande partecipazione di una parte della popolazione a sostegno dell’iniziativa.

Il sostegno dei leader politici e del mondo della cultura

Numerosi esponenti politici e figure pubbliche hanno sostenuto il referendum. Tra questi, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha invitato i cittadini a firmare per il referendum, definendolo “una battaglia di civiltà”. Anche Pierfrancesco Majorino, responsabile Immigrazione del Pd, ha elogiato l’ampia partecipazione, descrivendola come “una boccata d’ossigeno” per l’Italia.

Le parole di Riccardo Magi: “Una mobilitazione straordinaria”

Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha espresso soddisfazione per il risultato, definendo la mobilitazione “straordinaria”. Ha sottolineato l’urgenza di una riforma della cittadinanza, rimasta in sospeso per anni. Magi ha però richiesto un intervento urgente del governo per risolvere i problemi tecnici della piattaforma, in modo da garantire a tutti i cittadini la possibilità di partecipare.

Lo stop di Giorgia Meloni

Mentre in Italia rimbalzava la notizia della volata delle firme per il referendum sulla cittadinanza -obiettivo sforbiciare di 5 anni la residenza legale continuativa, ovvero il termine dopo il quale gli stranieri possono diventare ‘nuovi italiani’- la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha però stroncato ogni entusiasmo.

“Penso che l’Italia abbia un’ottima legge sulla cittadinanza – ha detto chiaro Meloni in un punto stampa al Palazzo di Vetro del’Onu – e questo è dimostrato dal fatto che siamo tra le nazioni europee che concedono il maggior numero di cittadinanze, dunque non ne ravvedo la necessità”.

Eppure nella sua maggioranza, come è ormai noto, non tutti sembrano pensarla come lei. Sempre da New York, appena due ore prima, era stato il vicepremier e ministro agli Affari esteri Antonio Tajani, segretario forzista, a parlarne, spiegando che sì, Forza Italia lavora a una pdl da presentare “prima agli alleati e poi in Parlamento”. Salvo poi mettere in chiaro che il suo partito non cadrà in tranelli, o meglio in ‘giochini parlamentari’.

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