Un operaio di 35 anni si trova in condizioni critiche presso il Centro Grandi Ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania, a seguito di una brutale aggressione avvenuta nel pomeriggio a Marina di Acate, in contrada Macconi. L’uomo è stato gravemente ferito all’interno di un’azienda agricola che produce ortofrutta, riportando ustioni di secondo e terzo grado. Sebbene la sua situazione sia grave, i medici confidano di poter salvargli la vita.
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La violenta aggressione ha avuto origine da un tentativo di estorsione. Un uomo di 52 anni, già noto alle forze dell’ordine e in affidamento ai servizi sociali a Gela, si è recato nell’azienda per richiedere del denaro al titolare. Di fronte al rifiuto dell’imprenditore, il 52enne ha lasciato il luogo, non senza minacciare pesantemente il proprietario. Dopo essersi allontanato, l’aggressore è tornato poco dopo, armato di due bottiglie contenenti liquido infiammabile, con l’intenzione di incendiare l’impresa.
Cosa è successo
Nel momento in cui l’uomo ha cercato di appiccare il fuoco all’azienda, un operaio ha coraggiosamente tentato di fermarlo. Tra i due è scoppiata una violenta colluttazione, durante la quale il 52enne ha lanciato il liquido infiammabile contro il 35enne e lo ha incendiato. Le fiamme hanno avvolto l’operaio, colpendolo gravemente su viso, testa, torace e braccia, provocandogli ustioni estese.
L’aggressore è stato immediatamente ricercato dalla Polizia, che, grazie alle testimonianze e alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, è riuscita a rintracciarlo e arrestarlo nei pressi della sua abitazione a Gela. Le indagini sono ancora in corso, ma le immagini hanno fornito prove fondamentali per l’identificazione del colpevole.
L’uomo arrestato dovrà rispondere di numerosi capi d’accusa, tra cui tentata estorsione, tentato omicidio, incendio doloso e danneggiamento. Al momento è in attesa della convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari, mentre la vittima lotta per sopravvivere nel reparto di Rianimazione dell’ospedale.