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Strage Nuoro, i particolari agghiaccianti: “Si è accanito sulla moglie”

Pubblicato: 28/09/2024 22:07

Roberto Gleboni, l’uomo che ha compiuto la strage familiare a Nuoro, era un operaio di 50 anni, dipendente di Forestas e sindacalista della Fai Cisl. Amante delle armi, le deteneva regolarmente in casa. Dietro l’immagine di uomo tranquillo e disponibile, si nascondeva una passione pericolosa che lo ha portato a uccidere la moglie Giusi Massetti, 43 anni, e due dei suoi figli, Martina di 26 e Francesco di 11 anni. Dopo aver freddato i suoi cari, ha ferito gravemente un altro figlio, il vicino Paolo Sanna e sua madre, prima di togliersi la vita.

Nuoro è ancora sotto choc, mentre continuano le indagini per far luce sul massacro. Le indagini si approfondiscono per chiarire le motivazioni che hanno portato Roberto Gleboni a compiere un atto così estremo. Le ricerche si concentrano sulla malattia della moglie, Giusy Massetti, e le difficoltà finanziarie che la famiglia stava affrontando. La salute di Giusy, che soffriva di una malattia da tempo, potrebbe aver influenzato Gleboni. Le difficoltà economiche rappresentano un altro fattore chiave. La famiglia aveva venduto una casa ereditata, ma i progetti per un nuovo acquisto non si erano concretizzati.

Le testimonianze dei vicini dipingono un quadro ambiguo della coppia. Se da un lato c’era chi descriveva una famiglia unita, dall’altro vi era chi testimoniava di litigi e possessività, suggerendo che la relazione tra Roberto e Giusy fosse segnata da conflitti. Il 14enne sopravvissuto, unico testimone diretto, ha condiviso la sua esperienza in un’audizione protetta. Con lui, presenti uno psicologo e il tutore legale, Antonio Cualbu. Le sue prime parole agli agenti – “Urlavano tutti” – lasciano intendere il clima di terrore che si è consumato nell’appartamento di via Ichnusa la mattina del 25 settembre.
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Le indagini si stanno ampliando per includere la revisione della situazione patrimoniale dei Gleboni e l’analisi dei dispositivi elettronici famiglia. Un altro elemento importante riguarda la sera precedente al delitto. Giusi aveva programmato di uscire con un’amica intima, ma ha annullato l’appuntamento a causa della febbre. C’è chi si chiede se fosse un semplice malessere legato alla sua malattia o se dietro ci fossero già segnali di tensione e malumori tra lei e il marito.

Mentre Nuoro si interroga e attende risposte, il giovane sopravvissuto continua a chiedere di suo fratello Francesco, ignaro della tragica verità. Nessuno ha ancora avuto il coraggio di dirgli che quel bambino di 10 anni, che dormiva accanto a lui quella mattina, non c’è più. Domani, domenica 29 settembre, il professor Demontis effettuerà le autopsie sui corpi delle altre due vittime: Francesco Gleboni, il figlio di 10 anni della coppia, e Paolo Sanna, il 69enne vicino di casa, ucciso solo perché si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato: l’uomo infatti stava salendo nel suo appartamento al terzo piano quando si è trovato di fronte l’operaio forestale con la pistola in mano.

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