Il mondo del basket è in lutto per la scomparsa di Dikembe Mutombo, pioniere tra i giocatori africani nella NBA e uno dei più straordinari difensori di sempre. A soli 58 anni, Mutombo ha perso la battaglia contro un tumore al cervello di cui era stato diagnosticato due anni fa. Tra i suoi marchi di fabbrica spiccava la stoppata, accompagnata dalla sua iconica frase “not in my house”, in segno di rifiuto. È il secondo miglior stoppatore della storia NBA, superato solo da Hakeem Olajuwon, con un totale di 3.289 stoppate e una media di 2,75 a partita. Ha conquistato il titolo di miglior difensore NBA ben quattro volte, nel 1995, 1997, 1998 e 2001, un traguardo eguagliato poi da Ben Wallace e Rudy Gobert.
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Originario di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, Mutombo è nato il 25 giugno 1966, settimo di dieci fratelli, e porta il lungo nome di Dikembe Mutombo Mpolondo Mukamba Jean-Jacques Wamutombo. Con i suoi 218 centimetri di altezza, ha deciso di trasferirsi negli Stati Uniti a 21 anni per giocare a Georgetown, dove ha brillato e successivamente è stato selezionato dai Denver Nuggets come quarta scelta del draft NBA nel 1991. Nel corso della sua carriera di 18 anni, ha indossato le maglie di Atlanta, Philadelphia, New Jersey, New York e Houston, ritirandosi nell’estate del 2009. Nel 2015 è stato accolto nella Hall of Fame. Ha totalizzato 1.196 partite di stagione regolare, con una media di 9,8 punti e 10,3 rimbalzi, più 101 partite di playoff, in cui ha riscosso particolare notorietà nel 1994, quando, con i Nuggets, ottava testa di serie, ha messo fuori gioco i primi classificati, i Seattle SuperSonics. Ha partecipato otto volte all’All-Star Game, è stato tre volte miglior stoppatore (dal 1994 al 1996) e due volte miglior rimbalzista (nel 2000 e 2001), raggiungendo due finali NBA, nel 2001 con Philadelphia e nel 2003 con New Jersey, perdendo contro i Lakers e gli Spurs.
Poliglotta, parlava nove lingue, tra cui cinque africane, oltre a inglese, francese, portoghese e spagnolo, e aveva anche acquisito la cittadinanza americana. Mutombo è stato molto attivo nel sociale, dedicandosi in particolare ad opere benefiche in Africa tramite la sua fondazione, che ha realizzato tra l’altro un ospedale da 29 milioni di dollari a Kinshasa.