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“Chiara Petrolini deve andare in carcere”. La richiesta della Procura: cosa non torna

Pubblicato: 30/09/2024 23:13

La Procura di Parma ha ritenuto che Chiara Petrolini debba affrontare una custodia in carcere, considerando inadeguate altre misure cautelari. Per questo motivo, i magistrati hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Bologna, contestando l’ordinanza del 19 settembre, in cui il Gip di Parma aveva disposto gli arresti domiciliari per la studentessa di 21 anni di Scienze dell’Educazione di Traversetolo (Parma), indagata per omicidio premeditato e per soppressione di cadavere in relazione alla morte di due neonati, ritrovati sepolti nel giardino della sua abitazione. La Procura ha chiesto la revoca dei domiciliari, in vigore dal 20 settembre, e la detenzione in carcere.
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Il Gip aveva inizialmente respinto la richiesta della Procura riguardante la soppressione di cadavere per il neonato nato il 7 agosto, che era stato rinvenuto due giorni dopo, ritenendo che il reato fosse di minor gravità e che si trattasse di occultamento di cadavere. Il procuratore capo Alfonso D’Avino ha motivato questa decisione, sottolineando la questione riguardante il coinvolgimento dei genitori di Chiara Petrolini. Il Gip aveva considerato adeguate le misure già in atto, limitando la comunicazione della giovane solo a chi vive con lei, inclusi i genitori e il fratello minore, basandosi sull’idea che i familiari potessero garantire un adeguato controllo. La Procura, però, ha contestato questa conclusione, affermando che non si può fare affidamento su persone che non erano nemmeno a conoscenza di ciò che accadeva in casa.

Secondo le informazioni raccolte dagli inquirenti, Chiara avrebbe tenuto segrete le sue gravidanze dell’agosto e del maggio 2023, partorendo da sola. Inizialmente, anche i suoi genitori erano stati indagati per consentire esami medico-legali, ma successivamente la loro posizione è stata archiviata. Ora, la Procura ha chiesto la modifica dell’accusa relativa al secondo neonato da occultamento a soppressione di cadavere, e chiede che venga applicata la custodia cautelare in carcere per tutti i reati contestati, compreso l’omicidio aggravato per il neonato nato ad agosto e per la soppressione di cadavere di entrambi i neonati.

Non è stata presentata, invece, alcuna richiesta di misura cautelare in relazione alla morte del neonato partorito a maggio 2023, in attesa del completamento degli esami medico-legali. Ora si attende la decisione del Tribunale del Riesame. Nel frattempo, l’ex fidanzato di Chiara ha raccontato la sua versione dei fatti in un’intervista a “Le Iene”, affermando di non aver mai avuto sospetti. Ha dichiarato: «Non ho mai notato cambiamenti in lei, né segni fisici che potessero far pensare a qualcosa di strano». Conosce Chiara da quando erano bambini e ha espresso la sua incredulità per quanto accaduto. Ha ricordato il momento in cui è stato informato del ritrovamento del primo bambino: «Chiara mi ha scritto che hanno trovato un bambino in casa sua. Ero sbalordito, non riuscivo a mettere insieme i pezzi». Ha poi raccontato come, nonostante non fosse nei suoi piani avere figli, se fosse successo, l’avrebbe accolto. Infine ha aggiunto: «Credo che il suo comportamento sia dovuto al timore del giudizio altrui».

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