Il caso dell’omicidio di Anna Rossi Lamberti, merciaia in pensione uccisa a Genova nel quartiere di Marassi l’8 aprile 1998, è stato riaperto dopo 26 anni. La 72enne fu trovata morta nella sua casa, colpita con pugni e otto coltellate, con tre dita asportate depositarie per rubare degli anelli. L’assassino non è mai stato trovato, ma oggi le indagini hanno ripreso slancio grazie a possibili collegamenti con un altro delitto.
Secondo la Procura, l’omicidio di Lamberti potrebbe essere collegato al “delitto del trapano”, il caso irrisolto della morte di Luigia Borrelli, una donna di 42 anni uccisa con un trapano tre anni prima. Le indagini su entrambi i casi sono state affidate al pubblico ministero Patrizia Petruzziello, che ha riaperto l’inchiesta sulla morte di Anna Rossi Lamberti a seguito delle scoperte fatte nel caso Borrelli.
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Nel settembre 2023, Fortunato Verduci, un carrozziere, è stato indagato per l’omicidio di Borrelli, grazie a tracce di DNA trovate sulla scena del crimine. Nonostante Verduci non sia stato ancora arrestato, dato il lungo tempo trascorso dal delitto del 1995, la Procura ha deciso di analizzare nuove tracce di DNA trovate sotto le unghie di Anna Rossi Lamberti, sperando di trovare una connessione tra i due omicidi.
Le vittime in entrambi i casi conoscevano i loro assassini: il “killer del trapano” aveva fumato sigarette e parlato con Borrelli prima di ucciderla, mentre l’assassino di Lamberti aveva bevuto con lei un caffè. Inoltre, Verduci viveva a pochi minuti di macchina dalla casa della merciaia, e una battuta intercettata durante un colloquio in carcere ha ulteriormente alimentato i sospetti sul suo coinvolgimento. Le indagini continuano, e la speranza è che il DNA rinvenuto possa portare a una svolta simile a quella ottenuta nel caso del “delitto del trapano”, portando finalmente alla verità sull’omicidio di Anna Rossi Lamberti.
