È inaccettabile ciò che è accaduto durante un allenamento di futsal in Portogallo, dove un portiere minorenne è stato sottoposto a un trattamento disumano da parte del suo allenatore. L’episodio, catturato in video, ha mostrato una violenza gratuita che non può trovare giustificazioni, portando giustamente al licenziamento del tecnico.
Allenamento brutale e ingiustificabile
L’allenatore portoghese dell’AST-Futsal di Santo Tirso ha superato ogni limite, costringendo il giovane portiere a subire violente pallonate in faccia senza potersi proteggere. Questo trattamento era apparentemente volto a “forgiare” la resistenza del ragazzo agli attacchi avversari, ma in realtà si è trattato di un atto di crudeltà pura. Non si può parlare di formazione o di miglioramento quando si colpisce un ragazzo indifeso in questo modo.
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Treinador de Santo Tirso despedido após ser filmado a fazer isto… pic.twitter.com/6aupPMQWO2
— Futebol Divertido (@FutebolDiverti) September 26, 2024
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Le immagini scioccanti sui social
Le immagini, circolate rapidamente sui social, hanno lasciato tutti increduli. Si vede chiaramente il tecnico che calcia ripetutamente il pallone in faccia al giovane portiere da una distanza ravvicinata, mentre quest’ultimo resta immobile, senza alcuna difesa. Non è chiaro se il ragazzo sia stato costretto dal tecnico a non muoversi, ma la posizione delle braccia è inquietante e fa pensare a una situazione di abuso psicologico oltre che fisico.
Il giusto licenziamento e la condanna della società
Fortunatamente, la dirigenza dell’AST-Futsal ha agito prontamente e ha licenziato l’allenatore. In un comunicato ufficiale, l’Associação de Santo Tirso de Futsal ha espresso una ferma condanna dell’accaduto, dichiarando che un comportamento del genere è inaccettabile in qualsiasi contesto sportivo, e ancor di più quando coinvolge un minore.
Un episodio che non deve ripetersi
Questa vicenda solleva domande inquietanti su come certi allenatori vedano lo sport come una scusa per perpetrare abusi. Allenare giovani atleti significa formare le loro abilità tecniche e mentali, non infliggergli sofferenza. Un episodio del genere non dovrebbe mai accadere e ci si augura che serva come monito per garantire che il rispetto e la sicurezza degli atleti, soprattutto se minorenni, siano sempre al primo posto.