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Da 53 anni a 25 biologici: chi è la prima donna ad essere ringiovanita con la terapia genetica

Pubblicato: 01/10/2024 10:12

A guardare le foto di Liz Parrish, non si può negare che dimostri meno anni di quanti ne abbia effettivamente, anche se forse non 28 in meno come sostiene. Questo è un caso che richiede prudenza, soprattutto perché non si tratta della solita sponsorizzazione di una crema miracolosa. Liz Parrish afferma infatti di essere ringiovanita grazie a una terapia genetica innovativa. La Parrish, fondatrice della società che ha sviluppato il trattamento, si è sottoposta per la prima volta alla terapia nel 2015. Il trattamento consisteva in due iniezioni endovenose, senza complicazioni immediate. Dopo alcune settimane, la Parrish riferì che i suoi biomarcatori iniziali indicavano un’età biologica di 66 anni, ben 22 anni in più rispetto alla sua età anagrafica. Dopo la terapia, l’età biologica sarebbe scesa per corrispondere alla sua età reale. Nel 2020, la Parrish ha ripetuto il trattamento e ha affermato che la sua età biologica è continuata a diminuire di circa cinque anni ogni anno. Al termine del secondo ciclo, la sua età biologica sarebbe arrivata a circa 25 anni.

La terapia genetica e la reazione della comunità scientifica

Nonostante i dati resi pubblici, l’approccio di Liz Parrish ha suscitato molte polemiche. George Martin, professore di patologia dell’Università di Washington, che in passato collaborava con la società della Parrish, ha deciso di dimettersi quando ha saputo che la donna aveva deciso di testare la terapia su se stessa. Maria Blasco, scienziata il cui lavoro è alla base della terapia, insiste sulla necessità di studi rigorosi prima di applicare qualsiasi trattamento su larga scala. Tuttavia, Parrish difende la sua scelta, sostenendo che nessun trattamento medico può essere privo di rischi.

Il processo di ringiovanimento

La terapia genetica a cui si è sottoposta Liz Parrish ha come obiettivo principale l’allungamento dei telomeri. Questi ultimi sono porzioni di Dna che proteggono i cromosomi durante la divisione cellulare. Con il tempo, i telomeri si accorciano, esponendo i cromosomi a potenziali danni. Una sostanza chiamata telomerasi può prevenire questo processo, aiutando a mantenere la stabilità genetica delle cellule. Tuttavia, Parrish non ritiene che l’allungamento dei telomeri sia una cura definitiva per l’invecchiamento. La biologia umana è incredibilmente complessa e l’invecchiamento non sarà sconfitto con una singola soluzione. Tuttavia, è convinta che l’estensione dei telomeri possa giocare un ruolo significativo nella lotta contro il tempo.

Il futuro della terapia genetica

Negli anni successivi al suo trattamento, Liz Parrish ha incontrato leader mondiali e decisori politici, attirando attenzione e interesse per le sue idee rivoluzionarie. Tuttavia, la paura che il suo approccio sia prematuro o addirittura infondato rimane. Parrish, dal suo punto di vista, cita i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità: “41 milioni di persone stanno morendo in questo momento a causa di malattie non trasmissibili associate all’invecchiamento. Potremmo salvarle”.

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