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Berlusconi e quei 42 milioni prestati a Dell’Utri. La procura chiede il rinvio a giudizio

Pubblicato: 02/10/2024 19:08

La procura di Firenze ha richiesto il rinvio a giudizio per Marcello Dell’Utri, ex senatore e storico braccio destro di Silvio Berlusconi, accusato di trasferimento fraudolento e violazione delle leggi antimafia. L’inchiesta riguarda un flusso di denaro di oltre 42 milioni di euro che Dell’Utri avrebbe ricevuto direttamente da Berlusconi negli anni, giustificati come prestiti, ma considerati sospetti dagli investigatori. Queste somme, documentate attraverso bonifici bancari, sarebbero legate a un incremento patrimoniale avvenuto mentre Dell’Utri era sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa. La Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per Dell’Utri per violazione della normativa antimafia e per trasferimento fraudolento di valori.


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Lo scorso marzo, il giudice Antonella Zatini ha ordinato il sequestro preventivo di beni per un valore di circa 10 milioni di euro a Dell’Utri e alla sua ex moglie, Miranda Ratti. Questa misura ha ulteriormente aggravato la posizione dell’ex senatore, che è anche coinvolto nell’inchiesta sulle stragi mafiose del 1993 a Roma, Milano e Firenze.

La difesa di Dell’Utri ha cercato di ottenere la retrodatazione dell’iscrizione nel registro degli indagati, invocando la riforma Cartabia, il che avrebbe reso inutilizzabili alcuni atti dell’indagine, ma la richiesta è stata rigettata. Gli avvocati hanno anche chiesto di accedere agli atti dell’inchiesta principale sulle stragi di mafia, in cui Dell’Utri è indagato, ma i pm hanno rifiutato, citando il segreto istruttorio.

L’inchiesta principale sulle stragi, che fino alla sua morte vedeva indagato anche Silvio Berlusconi, rimane ancora aperta e coinvolge personalità di alto livello come il generale Mario Mori, accusato di concorso in strage per non aver condiviso informazioni cruciali sugli attentati al Nord.

Titolare di questo procedimento è adesso il procuratore aggiunto Luca Turco (che a dicembre andrà in pensione) e il sostituto Lorenzo Gestri, coordinati dal procuratore Filippo Spiezia al quale spetterà la decisione sul futuro di questa inchiesta che coinvolge uomini della politica e delle istituzioni e punta a trovare la verità sulle stragi e le sue vittime innocenti. Una storia che nel 1993 ha modificato il corso politico e storico del Paese, che è ancora aperta.

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Ultimo Aggiornamento: 15/10/2024 15:36