L’autopsia su Maria Campai, la donna romena di 42 anni trovata morta nel giardino di una villa abbandonata a Viadana, ha rivelato dettagli agghiaccianti sulla violenza subita. Il referto, che ha richiesto oltre quattro ore di esame, ha confermato che Maria è stata “violentemente picchiata e poi soffocata”. L’indagine ha portato all’arresto di un 17enne, accusato di omicidio volontario e premeditato, nonché di occultamento di cadavere. Tanti i particolari evidenziati dall’esame autoptico che contraddicono la versione resa dal ragazzo. L’autopsia sul corpo della donna è stata eseguita ieri, 1 ottobre, all’ospedale Carlo Poma di Mantova dal dottor Antonello Cirnelli, il medico legale incaricato dalla procura dei minori di Brescia.
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Secondo i risultati dell’autopsia, il ragazzo avrebbe colpito la donna con pugni al volto e alla testa, per poi soffocarla usando una manovra di arti marziali. Contrariamente alla versione fornita dal giovane, che sosteneva di averla afferrata per il collo quando lei era già stesa sul divano, l’autopsia ha evidenziato molteplici fratture alla testa, allo sterno e alle costole. Lei si sarebbe difesa e lui l’avrebbe picchiata ancora, tanto che sul corpo sono stati rilevati diversi traumi.
Dopo aver commesso l’omicidio, il 17enne ha spostato il corpo di Maria nel giardino adiacente, ricoprendolo con foglie e arbusti. Il cadavere è rimasto nascosto per sette giorni, durante i quali il ragazzo ha continuato la sua vita quotidiana, frequentando la scuola e la palestra come se nulla fosse. È stato arrestato dopo che la sorella della vittima lo ha riconosciuto come l’ultimo accompagnatore di Maria, portando i carabinieri a cercarlo.
A pesare l’aggravante della premeditazione che il magistrato ha confermato nei confronti del ragazzo tenendo conto delle frequentazioni sul web alla ricerca di notizie sul sesso estremo e su come uccidere una persona a mani nude, con quella frase rilasciata agli investigatori subito dopo il fermo, “volevo sapere che cosa si prova a uccidere una persona”, e smentita dal suo legale che le ha definite “fantasie”.