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“Israele e Iran, cosa accadrà ora”. Parla il giornalista che aveva previsto tutto

Pubblicato: 03/10/2024 10:13

Sinora è stato così preciso nelle sue previsioni da essere quasi profetico. Perciò vale la pena di ascoltarlo quando spiega ciò che sta per accadere in Medio Oriente, dove la situazione degenera di giorno in giorno e crescono i timori di una guerra senza più confini. Il giornalista del New York Times, Thomas Friedman, aveva previsto l’attacco iraniano su Israele con ore di anticipo, e aveva descritto in modo dettagliato obiettivi e mosse del nemico.

Perciò le parole di Friedman, scritte ieri mattina e riferite al presente e al prossimo futuro, suonano minacciose e preoccupanti: “Forse stiamo per entrare in quello che potrebbe essere il momento più pericoloso nella storia del Medio Oriente moderno“. La sua previsione si è rivelata sorprendentemente accurata, non solo per il numero di missili lanciati, ma anche per gli obiettivi colpiti.

L’analisi precisa di Friedman

Secondo quanto riportato nell’articolo di Friedman, il conflitto tra Iran e Israele avrebbe potuto degenerare in una guerra a colpi di missili balistici, e avrebbero inevitabilmente coinvolto gli Stati Uniti dalla parte di Israele. La sua previsione si è concretizzata proprio come descritto: circa 200 missili sono stati lanciati, in tre ondate, verso obiettivi specifici come il quartier generale del Mossad vicino a Tel Aviv e due basi aeree nel deserto del Negev, Nevatim e Khatzirim.

Fonti israeliane

Friedman aveva spiegato di aver ottenuto queste informazioni parlando con fonti dell’intelligence israeliana, che avevano delineato in modo dettagliato le mosse dell’Iran. L’attacco era stato previsto per le 12.30 ora orientale (le 19.30 in Israele) e sarebbe avvenuto in due ondate, ognuna composta da 110 missili. Anche se l’attacco si è sviluppato in tre ondate invece di due, le previsioni sulla scansione temporale e sul numero di missili si sono rivelate corrette.

Un’analisi profetica supportata dall’intelligence

Dall’articolo emerge chiaramente non solo la competenza giornalistica di Friedman, tre volte premio Pulitzer, ma anche l’accuratezza con cui l’intelligence israeliana aveva anticipato l’attacco iraniano. L’analisi del giornalista ha centrato in pieno la complessità della situazione geopolitica e la pericolosità del momento storico.

E ora cosa succederà? Questa domanda angoscia il mondo intero. Secondo Friedmann, “Forse stiamo per entrare nel momento più pericoloso nella storia del Medio Oriente moderno. La guerra a colpi di missili balistici tra Iran e Israele porterà quasi certamente gli Stati Uniti a intervenire dalla parte di Tel Aviv. E potrebbe culminare in un vero e proprio sforzo Usa-Israele per distruggere il programma nucleare iraniano”. Insomma, secondo il corsivista del New York Times si sta aprendo un nuovo fronte di guerra che coinvolgerà la nazione guida della Nato. In un’escalation mondiale che addensa nubi nerissime sul futuro del Pianeta.

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