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Occhiali intelligenti, ecco come vi “rubano” i dati personali

Pubblicato: 05/10/2024 15:24

Il tema della privacy, legato agli impetuosi sviluppi della tecnologia, è sempre più pressante. L’ultima novità riguarda un video postato da due studenti di Harvard, che hanno dimostrato come gli “occhiali intelligenti” Ray-Ban Meta possano essere sfruttati per ottenere informazioni personali come identità, numeri di telefono e indirizzi. Questa dimostrazione, chiamata I-Xray, ha combinato tecnologia di riconoscimento facciale e intelligenza artificiale per tracciare persone in tempo reale, sollevando interrogativi sull’uso improprio dei dispositivi.

La tecnologia dietro I-Xray: pericoli per la privacy

Gli studenti hanno mostrato come, utilizzando tecnologie esistenti e facilmente accessibili, gli occhiali Ray-Ban Meta possano essere un potente strumento di sorveglianza. Nel video dimostrativo, sono riusciti a identificare compagni di classe e perfetti sconosciuti, rivelando dati sensibili come indirizzi e nomi di familiari. Questa precisione, resa possibile dalla combinazione di IA e database pubblici, trasforma i Ray-Ban Meta in uno strumento potenzialmente pericoloso se usato dalle persone sbagliate.

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La reazione del pubblico e i rischi per la riservatezza

Secondo quanto riportato dal sito The Verge, la privacy è sempre stata una delle principali preoccupazioni legate all’uso degli smart glass. Già con il lancio dei Google Glass oltre dieci anni fa, il pubblico manifestò timori riguardo alla possibilità che le persone possano essere filmate senza consenso in spazi pubblici. Ora, con l’integrazione dell’intelligenza artificiale, i rischi legati alla riservatezza dei dati diventano ancora più gravi.

Il sistema: video in streaming e IA per identificare i volti

AnhPhu Nguyen, uno dei due studenti che hanno denunciato questa invasione della privacy, ha pubblicato un post in cui mostra come funziona il sistema. Gli occhiali Ray-Ban Meta trasmettono video in streaming su Instagram, mentre un programma al computer monitora la diretta. L’IA, quindi, riconosce i volti e li confronta con database pubblici per estrarre informazioni personali. Questi dati vengono poi visualizzati su una App. Ed è incredibile, per i comuni cittadini, scoprire quanto facilmente si possa violare la privacy di persone inconsapevoli.

Una dimostrazione per sensibilizzare

Gli studenti hanno poi chiarito che l’intento della demo non è malevolo, ma volto a sensibilizzare il pubblico e le autorità sui pericoli di queste tecnologie. Con la crescente diffusione di dispositivi indossabili intelligenti, è fondamentale riflettere sui possibili abusi legati alla raccolta e all’uso non autorizzato di dati personali.

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Ultimo Aggiornamento: 05/10/2024 15:37

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