
Il Vicepremier Matteo Salvini tenta il “ponte” con Donald Trump, scommettendo sulla sua possibile vittoria alle prossime elezioni presidenziali americane. E Giorgia Meloni riflette sulle conseguenze economiche per l’Italia nel caso di un successo del tycoon repubblicano. Secondo l’analisi pubblicata da Claudio Tito su Repubblica, la nostra Premier si trova di fronte a una sfida complessa.
Da una parte, Meloni non si sente minacciata dai leader sovranisti europei come Orbán e Salvini; dall’altra, è preoccupata dall’ascesa di Trump soprattutto per le sue possibili conseguenze per l’Italia. La leader di FdI lavora da tempo per mantenere saldi i rapporti con Washington e Bruxelles. Ma teme che un’eventuale approdo di The Donald allo Studio Ovale possa mettere in crisi le relazioni commerciali con gli Stati Uniti e la Cina.
I rischi per l’economia italiana
Anche se molti membri di Fratelli d’Italia vedono con favore un bis di Trump alla Casa Bianca, per questi motivi Meloni è cauta. Come riporta Tito, il nodo centrale non è tanto il recupero del rapporto con l’ex Presidente americano, quanto le potenziali difficoltà che l’Italia potrebbe affrontare sul fronte economico.

Durante un recente incontro riservato a New York, Meloni si è informata sul progetto “America First” di Trump. Un piano che potrebbe riproporre dazi dannosi per l’export italiano, come già avvenuto in passato. Con l’Italia alle prese con un bilancio fragile, l’imposizione di nuove tariffe e la riduzione dei legami commerciali con Pechino potrebbe rappresentare un grosso ostacolo.
La competizione interna con Salvini e la destra sovranista
Oltre agli aspetti economici, l’articolista di Repubblica sottolinea come Meloni non tema tanto un impatto politico interno dall’ascesa di Trump. E non è nemmeno preoccupata per la “spinta sovranista europea” capitanata da Orbán e Salvini.
L’eventuale vittoria repubblicana negli USA potrebbe intensificare le tensioni all’interno del governo italiano, in particolare tra Lega e Forza Italia. Meloni però ritiene che la sua posizione al governo, insieme agli sforzi diplomatici messi in atto, come la recente missione a New York per stabilire un contatto con Trump ed Elon Musk, la metta in una posizione di forza rispetto a Salvini.

Le preoccupazioni per la politica estera e la difesa
L’articolo di Repubblica conclude ricordando che, sul fronte della politica estera, il sovranismo di Trump potrebbe complicare la situazione italiana, soprattutto in relazione all’aumento delle spese militari richiesto dagli Stati Uniti. La posizione del tycoon sul tema è nota: basta spese Usa a favore di altri membri della Nato, tutti i Paesi devono contribuire alla pari (o quasi).
Con l’Italia già in difficoltà a trovare risorse per il bilancio, un incremento delle spese militari costituirebbe un problema per Meloni. Secondo Tito, per questo la nostra Premier ha iniziato a modificare in parte la sua posizione sull’Ucraina. Un tavolo di pace che porti alla fine del conflitto, peraltro, sarebbe la soluzione più gradita a molti leader europei.
Il tema del bilancio sta causando grandi cambiamenti e polemiche anche in Francia, per esempio. E l’ascesa dei partiti sovranisti e dell’estrema destra in molti Paesi non è un elemento neutro nel disegnare i possibili scenari futuri.