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46 donne morte e senza un nome. “Identify me”, la nuova task force per identificarle

Pubblicato: 08/10/2024 16:40

Quarantasei casi irrisolti fra morti misteriose, omicidi e inspiegabili scomparse. Questo il numero dei cadaveri di donne ritrovati dalle forze dell’ordine ai quali non si è riusciti nemmeno a dare un nome. Per questo l’Interpol ha lanciato un appello urgente, chiedendo la collaborazione di ognuno di noi per identificare i corpi.

Tutto ha avuto inizio con il successo dell’iniziativa “Identify Me“, lanciata nel maggio 2023. Ora la campagna è stata ampliata per includere nuovi casi, e la inchieste si allargheranno a sei Paesi europei: Francia, Italia e Spagna si sono infatti unite a Belgio, Germania e Paesi Bassi, nella speranza di risolvere questi misteri e di fornire informazioni alle famiglie delle vittime.

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Il successo di “Identify Me”

La campagna “Identify Me” è iniziata nel 2023, quando l’Interpol ha pubblicato dettagli su 22 donne trovate decedute, chiedendo al pubblico di fornire informazioni utili alla loro identificazione. L’appello ha generato circa 1.800 segnalazioni, dimostrando l’importanza del coinvolgimento pubblico nella risoluzione di casi irrisolti. A seguito di questo risultato, l’Interpol ha deciso di estendere l’iniziativa per includere ulteriori casi in nuovi Paesi, con l’obiettivo di ottenere indizi cruciali e se possibile di rendere giustizia alle vittime di episodi di violenza.

Collaborazione internazionale

Le vittime di questi casi sono donne che, nella maggior parte dei casi, sono state uccise o sono state o trovate morte in circostanze misteriose. Nessuna di loro è mai stata identificata. Il ritrovamento di alcuni di questi corpi risalgono addirittura a decenni fa, e sono stati ritrovati in luoghi isolati o remoti.

Secondo Jürgen Stock, Segretario generale dell’Interpol, l’iniziativa nasce dalla necessità di una cooperazione internazionale indispensabile per risalire sia ai nomi delle vittime, sia agli eventuali colpevoli. “Ognuna di queste donne decedute ha una storia e dei parenti che meritano delle risposte”, ha dichiarato, esortando chiunque abbia informazioni a farsi avanti.

Il sito a cui collegarsi per aiutare le forze dell’ordine

Sul sito dell’Interpol (www.interpol.int.) sono disponibili i dettagli di ciascun caso, inclusi ricostruzioni facciali, immagini di gioielli e abiti trovati accanto ai corpi. Questi dettagli potrebbero fornire indizi cruciali, soprattutto per chi ritiene di poter avere un legame con una persona scomparsa e mai ritrovata. Le forze di polizia locali collaborano con l’Interpol per comparare il Dna e i moduli di contatto si trovano in fondo a ogni riepilogo del caso.

Jürgen Stock ha sottolineato che “anche la più piccola informazione può essere fondamentale per aiutare a trovare la soluzione a questi casi irrisolti”, e ha incoraggiato il pubblico a contribuire attivamente alla campagna.

Il caso risolto di Rita Roberts

Un esempio significativo di successo dell’iniziativa “Identify Me” è il caso di Rita Roberts. Il 10 maggio 2023, i familiari di Rita, scomparsa 31 anni prima, hanno riconosciuto il tatuaggio della donna dai notiziari. Rita Roberts era partita da Cardiff nel febbraio 1992 e il suo corpo non identificato era stato ritrovato ad Anversa nel giugno dello stesso anno. Grazie alla campagna, la sua famiglia ha finalmente ottenuto risposte cercate troppo a lungo.

L’importanza di fare giustizia

L’Interpol e le forze dell’ordine coinvolte sono determinate a fare giustizia per queste donne e per le loro famiglie. Risolvere questi casi potrebbe non solo dare sollievo ai parenti delle vittime, ma anche fermare eventuali criminali ancora in libertà. Attrici, cantanti e campionesse sportive hanno offerto il loro sostegno alla campagna, con il fine di sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica.

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