
Ve lo ricordate il grande Lando, Buzzanca non il personaggio dei fumetti, nel celebre film “Il Merlo Maschio”? Oggi quel personaggio pieno di testosterone, ululante alla dea dell’amore, pieno di passioni irrefrenabili, sembra scomparso. I locali pululano di orde di donne amazzoni, che camminano in piccoli gruppi, se non in branco, alternamente dotate di ormoni rotanti, come le alabarde spaziali di Goldrake, che ordinano fiumi di prosecco o gewürztraminer, ed i maschi latitano, a parte Messina Denaro che sembrava sopperire ovunque. In alcuni luoghi, pubblici o privati la composizione del contesto è imbarazzante, 70 a 30 se non 80 a 20. Per le donne si intende.
La verità è che l’enorme crescita di ruoli, autonomia, indipendenza delle donne ha prodotto il rinculo del maschio, soprattutto di quello single, nei suoi ferormoni seduttivi. È più facile per le donne essere “inquietate” da uomini sposati, stanchi di un ménage, in cerca di fughe, che da uomini liberi. Se li inviti ad una festicciola, un evento, un’occasione di incontro, sono sfuggenti, stanchi, a volte depressi. Si chiudono in casa, guardano le innumerevoli piattaforme televisive spalmati sui divani, a volte onanisti. Ti inventano scuse una volta prevalentemente femminili, come il mal di testa, febbri a go gò. Son pieni di coliti, sindromi del colon irritabile, diverticoli.
La dimensione della relazione tra i sessi sembra diventata più materia per gastroenterologi che sessuologi. Il fatto nudo e crudo è che il maschio, non più merlo fischiettante, si caga addosso delle femmine, ne ha ormai paura, indipendentemente dalla forte o meno aggressività femminile, in parte derivante da un protagonismo sociale, o da riscatti personali. Il maschio come un gambero arretra, andando via di schiena, con un sorriso ormai timido da “vorrei ma non posso”, impotente di approcciarsi alle “nuove donne”. Ha perso i parametri patriarcali, i privilegi del genere, i ruoli assegnati a tavolino. Ovviamente questo mood si avverte maggiormente nei ceti più evoluti, borghesi o meno, ed è meno avvertito nelle periferie, ma il senso di nascondimento maschile, di introversione, avanza inesorabilmente. Ed è anche alla base di un crollo della demografia, in tutto l’occidente, ma da noi più evidente. Se si vuole andare al “sodo” della questione il consumo di coadiuvanti le prestazioni, come il viagra, è più usato da maschi giovani che da ultra quantenni o cinquantenni. I filmetti di Brizzi, Maschi Vs Femmine, o viceversa, non potrebbero più essere interpretati, per scomparsa di una delle componenti del duello. Hemingway scrisse “Addio alle armi”, e potrebbe essere la trasposizione di una resa maschile. Dovremmo chiedere al beato Recalcati, o al Santo Galimberti una spiegazione, noi non ne abbiamo le competenze, ma immaginiamo un futuro sociale a forma di alveare, in cui tra tantissime api operaie, e qualche Ape Regina, al maschio è riservato un ruolo quasi esclusivamente da fuco, che al contrario del merlo non canta.