
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha riconosciuto che raggiungere una crescita del PIL dell’1% entro il 2024 è diventato più complesso a causa della recente revisione delle stime da parte dell’Istat. Durante la sua audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, Giorgetti ha spiegato che, sebbene l’Istat abbia elevato il livello del PIL in termini nominali e reali, questa correzione ha avuto un impatto negativo sulla crescita
“La recente revisione delle stime trimestrali annuali da parte dell’Istat, pur elevando di molto il livello del Pil sia in termini nominali che reali, hanno comportato una correzione meccanica al ribasso della crescita acquisita per il 2024 che rende più difficile – osserva il ministro – il conseguimento di una variazione annuale del Pil reale dell’1% per l’anno in corso”. Per il titolare dell’Economia, in ogni caso, “i nuovi dati trimestrali, pur avendo un probabile impatto sulla lettura finale del 2024, non suscitano preoccupazioni per gli anni seguenti”.
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Nonostante le sfide immediate, il ministro ha rassicurato che i nuovi dati non destano preoccupazioni per gli anni successivi. Ha evidenziato che il piano di aggiustamento dei conti pubblici, previsto dal Piano strutturale di bilancio, porterà a una riduzione del rapporto deficit/PIL sotto il 3% entro il 2026, consentendo così all’Italia di uscire dalla procedura
Il Piano strutturale di bilancio sarà discusso mercoledì 9 ottobre nelle aule di Camera e Senato, in preparazione alla prossima manovra. La maggioranza presenterà una risoluzione comune, mentre l’opposizione si organizzerà in ordine sparso, con ogni gruppo politico (Pd, M5s, Avs, Italia viva) che presenterà la propria risoluzione.
L’esame comincerà alle 9 alla Camera, dalle 10 al Senato. A Montecitorio in rappresentanza del governo sono previsti la sottosegretaria all’Economia, Sandra Savino, e lo stesso Giorgetti; a Palazzo Madama il sottosegretario Federico Freni. Dovrebbero intervenire per le repliche alla discussione e dando i pareri sulle risoluzioni, che poi saranno messe ai voti.