
“Santa Rosa mi ha fatto il miracolo: ho riacquistato la vista durante la benedizione di Viterbo dall’alto, con il cuore trasportato in elicottero”. Queste sono le parole di una donna che ha raccontato di essere stata protagonista di un evento straordinario durante la benedizione della città avvenuta lo scorso 2 settembre. In quell’occasione, la reliquia contenente il cuore della patrona Santa Rosa, prima di attraversare il centro storico nella consueta processione, è stata trasportata in volo su un elicottero dell’Esercito, accompagnata dal vescovo, benedicendo dall’alto la città, le sue frazioni e i luoghi legati all’esilio della santa.
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Il presunto miracolo
La notizia di questo presunto miracolo è giunta fino al vescovo Orazio Francesco Piazza, che ha successivamente ricevuto il racconto della donna. In seguito alla sua diffusione, la curia ha emesso un comunicato ufficiale, mantenendo un atteggiamento di cautela, ma ammettendo “la possibilità di un evento di grazia”. Tuttavia, ha precisato che serviranno indagini e verifiche approfondite prima di poter confermare ufficialmente un miracolo. “È certamente motivo di gioia per tutti la possibilità di un eventuale evento di grazia”, ha dichiarato la curia, “ma è altrettanto necessario che la semplice notificazione di una notizia straordinaria trovi il dovuto riscontro attraverso procedure articolate e progressive, come richiesto in questi casi”.
Ora il vescovo dovrà avviare un’indagine conoscitiva e, in conformità con le normative canoniche, approfondire la vicenda per verificarne la consistenza e l’evidenza. La curia sottolinea che occorre procedere “con attenzione e cura” affinché l’eventuale miracolo possa essere riconosciuto solo dopo aver seguito i passaggi previsti dalle autorità ecclesiastiche. “Questa iniziale notifica di notizia”, afferma ancora la curia, “è comunque un’occasione per rinnovare l’entusiasmo della fede”. Invita però alla prudenza, evitando eccessi di curiosità e clamore, ricordando che il processo di verifica deve essere accompagnato da “riserbo, rispetto e preghiera”.