
La Squadra mobile di Brescia ha arrestato un giovane di soli 16 anni con gravi accuse, tra cui tentato omicidio, rapina aggravata, violenza sessuale, lesioni, porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere e resistenza a pubblico ufficiale. Il ragazzo, di origini marocchine, è stato trattenuto presso il carcere minorile Beccaria di Milano. Le accuse si riferiscono a tre episodi distinti, tutti verificatisi durante l’estate scorsa nella provincia di Brescia.
Leggi anche: Mamma morta in un parco dopo una violenza durata ore: in aula le foto shock
Leggi anche: Michael Liguori, il calciatore del Padova condannato a 3 anni e 4 mesi per violenza sessuale su una 14enne
La rapina del 5 luglio
Il primo episodio risale al 5 luglio, quando il giovane, insieme a un complice, avrebbe aggredito un uomo per sottrargli un iPhone. Durante l’aggressione, la vittima è stata colpita ripetutamente con un oggetto appuntito, subendo ferite anche al volto. Il grave episodio ha fatto scattare le indagini che hanno portato poi all’identificazione del 16enne come principale sospettato. Solo dieci giorni dopo, il 15 luglio, il giovane sarebbe stato coinvolto in un altro reato ancora più grave: una violenza sessuale ai danni di una donna. Secondo le accuse, avrebbe minacciato la vittima con una forbice e l’avrebbe successivamente colpita al volto fino a tramortirla, per poi consumare l’atto criminale. Questo episodio ha ulteriormente aggravato la posizione del 16enne agli occhi degli investigatori.
L’aggressione del 5 agosto
Il terzo episodio contestato risale al 5 agosto, quando il giovane, coinvolto in un diverbio con un altro straniero, lo avrebbe accoltellato al ventre con un oggetto appuntito. L’aggressione ha sfiorato gli organi vitali della vittima, rendendo l’episodio un tentato omicidio a tutti gli effetti.
L’arresto e le indagini
Le indagini, condotte dalla Squadra mobile di Brescia, hanno portato a raccogliere prove sufficienti per richiedere l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 16enne, ora detenuto al Beccaria di Milano. Gli inquirenti stanno continuando a indagare per chiarire eventuali responsabilità di complici e collegamenti con altre attività criminali.