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Cacciatore trova cadavere senza testa nei boschi: quattro anni fa scoprì i resti di una bimba di 12 anni

Pubblicato: 09/10/2024 14:38
cacciatore cadavere senza testa

Incredibile quello che è capitato a Guido Azzani. L’uomo domenica scorsa, mentre era a caccia con un amico, ha rinvenuto un corpo umano decapitato nei boschi di Nave, paese in provincia di Brescia. Probabilmente si tratta di una persona che si è suicidata diversi mesi fa. Ma lo stesso Azzani, nel 2020, trovò i resti della bambina di 12 anni scomparsa durante una gita a Serle.

Il cadavere dell’uomo ritrovato a Nave dal cacciatore era a terra in evidente stato di decomposizione. La testa invece era ancora attaccata a un ramo con una corda. Ora l’autopsia disposta dal magistrato sui resti potrà fornire informazioni utili a risalire all’identità dell’uomo e alle cause della sua morte. Al momento l’ipotesi più probabile secondo gli inquirenti è quella del suicidio, risalente forse allo scorso inverno.

Il cacciatore aveva scoperto un altro cadavere

Come già accennato, la vicenda fa notizia perché Guido Azzani, quattro anni fa, aveva fatto una scoperta simile: nei boschi dell’Altopiano di aveva ritrovato i resti di Iuschra Gazi, la ragazzina di 12 anni di origini bengalesi, affetta da autismo, che era scomparsa il 19 luglio del 2018 durante una gita. Azzani trovò il suo cadavere il 4 ottobre del 2020 in un luogo particolarmente impervio. Il cacciatore, intervistato dal Giornale di Brescia, racconta di avere visto un sacchetto appeso a un albero mentre camminava nella zona di Pieve della Mitria a Nave e di essersi convinto che si trattava di frumento per cinghiali. Una volta avvicinatosi, però, ha fatto la macabra scoperta.

Una scena tremenda, ancora peggio rispetto a quanto avevo visto quattro anni fa quando mi ero imbattuto nel cranio di Iuschra. – racconta ancora scosso il cacciatore – Quel giorno c’era il dolore perché avevo immaginato fosse della bambina che si era persa. In questo caso sono rimasto molto impressionato. Spero di non essere io a portare sfortuna. Due ritrovamenti di resti umani a quattro anni di distanza, sempre nella prima settimana di ottobre, possono bastare. Un drammatico scherzo del destino”, conclude.

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