
Il diesel potrebbe costare di più, mentre la benzina potrebbe scendere di prezzo. Questo lo scenario presentato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha spiegato il piano del governo durante l’audizione sul Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psb). Il nodo centrale? Le accise, le imposte che pesano sul costo dei carburanti.
Leggi anche: Manovra, tensioni fra il Governo e Bankitalia. Meloni “irritata”
Il balletto delle accise

Il governo vorrebbe ridurre le accise sulla benzina e aumentare quelle sul gasolio. Giorgetti ha detto chiaramente: “Probabilmente ci sarà una diminuzione delle accise sulla benzina e un aumento di quelle sul gasolio“. Ha aggiunto che l’intervento sarà graduale per evitare scossoni all’economia. Il tutto rientra nella riduzione dei sussidi ambientali dannosi, una misura richiesta dall’Unione Europea.
Il piano di allineamento delle accise non è ancora definito nei dettagli, ma le conseguenze sul diesel sembrano inevitabili. I dati attuali dicono che la tassazione sul gasolio in Italia è già tra le più alte in Europa. Se le accise del diesel venissero allineate a quelle della benzina, ci sarebbe un aumento di circa 13,5 centesimi al litro. L’Unem stima un impatto di 70 euro in più all’anno per famiglia, con ricadute anche sul trasporto merci e passeggeri.
Autotrasportatori sul piede di guerra
Gli autotrasportatori sono subito insorti. Il coordinamento Unatras ha lanciato l’allarme, chiedendo chiarimenti urgenti al ministro dei Trasporti Matteo Salvini. “Siamo contrari a misure che penalizzano una categoria già in difficoltà”, hanno dichiarato. Hanno avvertito che, se la situazione non si chiarirà, potrebbero decidere di fermare i loro servizi.
Anche le associazioni dei consumatori sono in allerta. Temono che qualsiasi aumento del prezzo del diesel possa far lievitare i costi di molti prodotti, colpendo soprattutto i cittadini. Lo sciopero, però, potrebbe essere un boomerang per tutti.