
Nonostante la recentissima vittoria ai quarti di finale del torneo Atp di Shangai, su Jannik Sinner incombe ancora l’ombra del caso doping. Il campione italiano dovrà attendere i risultati dell’inchiesta della Wada, che ha fatto ricorso contro la sua assoluzione per la contaminazione da Clostebol. Protagonista di quel misterioso episodio è stato il suo ex massaggiatore Giacomo Naldi, licenziato proprio per colpa di quella vicenda. Ora Naldi decide di fare alcune dichiarazioni che potrebbero rivelarsi molto interessanti.
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Lo sfogo dell’ex massaggiatore di Sinner
Giacomo Naldi decide di dire la sua e di vuotare il sacco sul caso Sinner-doping in occasione della presentazione del progetto Open Food Factory, che si è tenuta a Milano. “Sono dispiaciuto come tutti, ma non posso dire altro perché purtroppo non è ancora finita”, premette il massaggiatore facendo riferimento all’appello dopo l’assoluzione del numero 1 dell’Atp da parte dell’International Tennis Integrity Agency.

“Spero, prima o poi, di poter raccontare anch’io cosa è successo per dare un quadro generale. Perché, da come è stata interpretata questa vicenda dal grande pubblico, sembra che sia stata solo colpa mia. Ma non è così, come peraltro sa anche chi ha letto la sentenza. Mi rendo conto che non tutti hanno fatto questo sforzo”, si sfoga Naldi.
“Sinner è stato molto gentile: quando è nata Letizia, mi ha scritto. Come tutto il team. Ho un rapporto cordiale con Jannik. In generale ho ricevuto dimostrazioni di affetto soprattutto da chi mi conosce di persona. Sui social, invece, ho letto brutti messaggi e sono stato insultato. Perché quello che è passato, nel racconto di questa storia, è passato un po’ male”, conclude Naldi.