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Unifil, Crosetto: «L’attacco non è un incidente, ma un crimine di guerra. Colpiti mezzi italiani, l’Italia non prende ordini da Israele»

Pubblicato: 11/10/2024 10:33

Le forze armate israeliane (IDF) hanno colpito con colpi di artiglieria tre postazioni della UNIFIL nel sud del Libano, incluso un attacco vicino alla base principale dell’organizzazione a Naqoura. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione nella regione, caratterizzato da intensi scontri tra Israele e il movimento sciita Hezbollah.

Cos’è UNIFIL?

La Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) è stata istituita nel 1978 con il compito di monitorare il ritiro delle truppe israeliane dal sud del Libano e ripristinare la pace nella regione. Dopo la guerra tra Israele e Hezbollah del 2006, il mandato dell’UNIFIL è stato esteso per includere il monitoraggio del cessate il fuoco e il supporto alle forze armate libanesi nel sud del Paese. La missione, composta da oltre 10.000 soldati provenienti da vari Paesi, opera principalmente lungo la Linea Blu, il confine stabilito dalle Nazioni Unite.

“Non si tratta di un errore. E non si tratta di un incidente, e quindi abbiamo bisogno di spiegazioni formali, reali, nei tempi più rapidi possibili”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Abbiamo chiesto spiegazione degli atti avvenuti – ha aggiunto -. Il motivo per cui sono stati sparati questi colpi e abbiamo preteso di saperlo ufficialmente. L’ambasciatore non era in grado di fornire spiegazioni”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha anche detto che “atti ostili compiuti e reiterati dagli israeliani potrebbero costituire crimini di guerra”.

Nonostante la sua presenza, l’UNIFIL ha un’influenza limitata sui recenti eventi sul campo, soprattutto a causa dell’escalation militare. Le forze israeliane, infatti, hanno intensificato le operazioni nel sud del Libano, mirando a colpire le infrastrutture di Hezbollah, il movimento armato che mantiene una forte presenza nella regione.

La situazione attuale

Nell’ultimo anno, gli scontri lungo il confine tra Israele e Hezbollah si sono intensificati, con migliaia di attacchi reciproci. In risposta alle operazioni militari israeliane, Hezbollah ha lanciato numerosi attacchi contro obiettivi israeliani. Il conflitto ha causato la morte di migliaia di persone e ha costretto oltre 1,2 milioni di libanesi a lasciare le loro case.

Israele ha ampliato le sue operazioni, con raid aerei e incursioni terrestri nel sud del Libano, nel tentativo di neutralizzare i combattenti e le infrastrutture di Hezbollah. Nel frattempo, l’UNIFIL ha mantenuto una presenza costante, ma con limitate capacità di mediazione o intervento nelle azioni militari. La situazione rimane estremamente fragile, con rischi crescenti per la sicurezza dei caschi blu delle Nazioni Unite.

Le dichiarazioni del Ministro degli Esteri Antonio Tajani

In un’intervista al Corriere della Sera, anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato duramente l’attacco dell’esercito israeliano. Tajani ha definito l’accaduto “inaccettabile“, affermando che è inconcepibile che “per errore o, peggio ancora, intenzionalmente vengano colpite basi di Unifil”. Il ministro ha rivelato che da settimane il governo italiano aveva avvertito quello israeliano del pericolo di un’escalation. “Israele può difendersi militarmente”, ha aggiunto il Ministro, “ha tutto il diritto di rispondere al barbarico assalto del 7 ottobre, ma le sue operazioni devono rispettare il diritto internazionale e tutelare i civili e i contingenti delle Nazioni Unite“.

Tajani ha espresso il suo disappunto per la mancanza di risultati concreti nonostante le rassicurazioni ricevute da Israele. “Mi hanno sempre risposto che comprendevano pienamente i nostri messaggi”, ha spiegato, “ma purtroppo vedo che i risultati sono diversi da quanto ci è stato garantito”. Di fronte a questa situazione, il ministro ha chiesto le scuse da parte di Israele e ha accolto positivamente l’annuncio dell’ambasciata israeliana, che ha assicurato l’apertura di un’inchiesta sull’episodio. “Mi auguro che adesso da Israele arrivino le scuse e la condanna per quanto è accaduto”.

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