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Treviso, 14enne picchiato e rapinato da una baby gang per 70 centesimi

Pubblicato: 11/10/2024 22:33

Un ragazzo di 14 anni è stato aggredito e derubato da un gruppo di sette persone, che lo hanno minacciato e schiaffeggiato per ottenere i pochi soldi che aveva con sé: solo 70 centesimi. L’incidente è avvenuto a Treviso, in un vicolo poco frequentato del centro, durante il giorno. “Spero di non doverli mai più vedere. Ho cercato di evitarli, ma purtroppo mi hanno bloccato. Alla fine, mi hanno rubato 70 centesimi che erano tutto ciò che avevo”, ha raccontato il giovane.
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Come ha spiegato, stava tornando a casa dopo la scuola, vicino alla chiesa di San Martino Urbano, quando ha incontrato il gruppo di ragazzi, tutti di età compresa tra i 15 e i 16 anni. Uno di loro si è piazzato davanti a lui chiedendogli insistentemente denaro. Il ragazzo ha risposto che non possedeva nulla; a quel punto, i compagni lo hanno schiaffeggiato e gli hanno frugato nelle tasche, portando via i settanta centesimi.

Ancora scosso, il giovane ha riferito quanto accaduto ai genitori, i quali hanno contattato il 113 e si sono recati in Questura per sporgere denuncia. Le indagini, condotte dagli agenti delle Volanti, sono state tempestive: in meno di un’ora, i responsabili sono stati identificati, portati in Questura e segnalati alla Procura per i minorenni di Venezia per minacce, percosse e rapina. Due di loro avevano già precedenti per simili comportamenti.

Due dei ragazzi sono residenti a Paese e Zenson. La sindaca di Paese, Katia Uberti, ha commentato al Gazzettino: “Siamo molto vigili riguardo alla devianza giovanile. Quest’estate abbiamo affrontato problemi legati al bullismo nei parchi pubblici, coinvolgendo giovanissimi di origine portoricana residenti a Treviso. C’è stato un altro episodio preoccupante associato a una baby gang che si incontrava davanti al Riccati. Fortunatamente, si tratta di casi isolati. Tuttavia, vorrei vedere proposte per punizioni educative, come trascorrere del tempo in centri per disabili o nelle case di riposo, in contatto con chi soffre. È importante che comprendano di essere giovani, fortunati e di avere davanti a sé un futuro da non sprecare.”

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