
La manovra economica del Governo Meloni, destinata a chiedere «sacrifici a tutti» secondo il ministro dell’Economia Giorgetti, sta generando tensioni all’interno della maggioranza che sostiene l’esecutivo. Il tema delle coperture finanziarie ha aperto un acceso dibattito, soprattutto sulla possibilità di introdurre una tassa sugli extraprofitti delle banche.
Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, ha avanzato la proposta in un’intervista con Affariitaliani.it, ricordando le parole del leader leghista Matteo Salvini durante il comizio di Pontida: «Far pagare i banchieri, non gli operai». Crippa ha sottolineato come i maggiori istituti di credito italiani abbiano quasi raddoppiato gli utili negli ultimi due anni, grazie all’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE. Secondo Crippa, sarebbe giusto ed equo far contribuire le banche alla redistribuzione della ricchezza, a favore delle classi meno abbienti e della crescita economica del Paese.
Tuttavia, la proposta ha incontrato la ferma opposizione di Forza Italia. Il leader del partito, Antonio Tajani, ha ribadito a Perugia, durante la conferenza nazionale degli enti locali di Forza Italia, che non ci sarà mai una tassa sugli extraprofitti con il loro appoggio. Tajani ha definito questa misura come una proposta «da Unione Sovietica», sostenendo che in un’economia sociale di mercato chi genera profitto non è un malfattore, ma una persona che contribuisce al miglioramento delle condizioni economiche generali.
La divergenza tra Lega e Forza Italia rappresenta una delle sfide più complesse per il Governo, che dovrà trovare una sintesi per mantenere l’unità della maggioranza e affrontare le delicate questioni economiche del Paese.