
Il tumore raro scoperto in gravidanza, la paura, poi l’operazione al cranio che le ha salvato la vita. Alla fine, dopo qualche mese, la nascita del bimbo, sanissimo. Con un lunghissimo sospiro di sollievo Elena Alladio, mamma di 36 anni di Torino, ha concluso nove complessi mesi di gravidanza. La neomamma ora è tornata a casa con il suo bimbo e sta continuando le terapie per la cura della rara forma di tumore che l’ha colpita, un condrosarcoma intracranico. La sua storia a lieto fine è un “miracolo” reso possibile da un’equipe medica multispecialistica che ha unito ginecologi, oncologi, chirurghi. È successo all’ospedale Sant’Anna di Torino, a darne notizia la Città della salute e della scienza, di cui fa parte l’ospedale ostetrico-ginecologico.
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Il condrosarcoma, un tumore maligno della cartilagine, tipicamente colpisce le ossa lunghe, ma in questo caso si è sviluppato nel clivus, una struttura ossea situata alla base del cranio. Questo posizionamento ha reso la situazione particolarmente complicata, poiché il tumore stava comprimendo i nervi oculari, causando sintomi visivi. L’intervento neurochirurgico, effettuato durante il quarto mese di gravidanza, è stato indispensabile per alleviare i sintomi e per garantire la sicurezza della paziente.
L’intervento è stato eseguito con una tecnica endoscopica mini-invasiva attraverso le narici, riducendo così i rischi e permettendo un accesso delicato al tumore. L’operazione, durata circa tre ore, è stata un successo e ha segnato un momento cruciale nella gestione di questa gravidanza complessa. Il parto cesareo ha poi portato alla nascita di un neonato sano, a testimonianza del successo dell’approccio multidisciplinare, che ha visto il coinvolgimento di esperti in ginecologia, neurochirurgia, anestesiologia e neonatologia.
Nel caso seguito dall’équipe diretta da Chiara Benedetto alcuni sintomi visivi, comparsi alla fine del terzo mese di gravidanza, hanno indotto Andrea Carosso, ginecologo curante, e Luca Marozio, coordinatore della gestione delle gravidanze a rischio, ad avviare una serie di valutazioni che ha portato alla diagnosi di questo raro tumore.
“Sono felice che questa mamma sia riuscita a realizzare il suo sogno, nonostante abbia dovuto affrontare insieme a noi una sfida molto impegnativa. Il risultato è stato ottenuto grazie a un grande lavoro di squadra, che ha visto collaborare in modo multidisciplinare tutti i professionisti coinvolti nel percorso di cura. È proprio questo che ha fatto la differenza in una situazione che avrebbe potuto diventare drammatica” afferma Chiara Benedetto. “
Effettuare un intervento chirurgico, per giunta complesso e in una zona delicata ricca di strutture nervose e vasi sanguigni, durante una gravidanza è una sfida che può essere superata solo tramite una perfetta sinergia tra tutti i professionisti, infermieri e medici, che sono intervenuti nel periodo peri-operatorio” aggiunge Francesco Zenga.