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Afghanistan, fiera dell’assurdo: vietato pubblicare immagini di esseri viventi

Pubblicato: 14/10/2024 18:55

La situazione in Afghanistan sta diventando surreale. Dopo il divieto alle donne di parlare in pubblico, i talebani continuano a imporre leggi sempre più restrittive. L’ultima decisione ha quasi dell’incredibile: è stata infatti decisa la proibizione di pubblicare o trasmettere, anche in televisione, immagini di esseri viventi.

La misura, annunciata dal ministero per la “Propagazione della Virtù e la Prevenzione del Vizio“, rappresenta un ulteriore passo nel tentativo del regime di conformare la società afghana a un’interpretazione sempre più estrema della legge islamica. Secondo quanto dichiarato dal portavoce del ministero, Saiful Islam Khyber, il divieto si applicherà a tutto l’Afghanistan e interesserà ogni tipo di media. Sarà introdotto gradualmente, ma nessuna immagine di esseri viventi – sia esseri umani, sia animali – potrà essere diffusa.

La voce delle donne già vietata da agosto

Questa nuova legge arriva dopo un’altra restrizione imposta lo scorso agosto, quando i talebani hanno vietato il suono della voce femminile in pubblico. La voce delle donne, ritenuta “privata”, non può essere ascoltata mentre canta, recita o legge ad alta voce. Questa misura segna un ulteriore giro di vite sul controllo sociale e culturale della popolazione, e rappresenta un’ulteriore sottomissione di tutto il genere femminile.

Nuove restrizioni su barba e musica

Ma le misure restrittive non riguardano solo le donne. Tra le altre norme contenute nel pacchetto di leggi annunciate dai talebani, c’è anche il divieto per gli uomini di radersi la barba o di accorciarla al di sotto di una determinata lunghezza. Inoltre, è stato completamente proibito ascoltare o suonare musica.

Queste decisioni fanno parte di una campagna di moralizzazione che mira a cancellare qualsiasi elemento considerato contrario alla loro visione estremista dell’Islam. I talebani, tornati al potere nell’agosto 2021, stanno cercando di instaurare un controllo sempre più pervasivo su ogni aspetto della vita quotidiana degli afghani, colpendo la libertà di espressione e di comportamento attraverso normative che limitano progressivamente i diritti individuali. Ormai nel Paese è proibito quasi tutto, e a farne le spese sono i cittadini sempre più sottomessi.

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