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Telegram, poliziotti sotto copertura smantellano rete di pedofili. Arrestati un agente e un prete

Pubblicato: 14/10/2024 19:41

La violenza contro i bambini e i minori, comprensiva del traffico di filmati pedopornografici, è uno dei crimini più aberranti che si possano immaginare. Per fortuna, a volte gli agenti della Polizia che si occupano di queste indagini, e che fanno un lavoro straordinario che richiede grande coraggio, riescono a fermare pedofili e sfruttatori e a interrompere questo immondo traffico.

Un’operazione di vasta portata contro la pedopornografia online ha visto la Polizia di Stato impegnata in tutta Italia, e ha portato all’arresto di tre persone. Altri 29 individui sono invece stati denunciati a piede libero. L’indagine, denominata “La Croix“, ha svelato una rete di pedofili attiva su Telegram, dove gli indagati sfruttavano l’anonimato delle chat segrete per scambiarsi materiale pedopornografico.

Gli arresti e i provvedimenti

Le forze dell’ordine hanno eseguito 33 decreti di perquisizione, che hanno coinvolto città come Milano, Roma, Napoli, Palermo e Torino, in un’indagine che si è svolta sotto la guida della Procura di Torino. Le tre persone arrestate risiedono nelle province di Milano, Cagliari e Benevento, e tra loro spiccano un prete e un agente delle forze dell’ordine. Le accuse contro gli altri 29 denunciati riguardano la divulgazione di materiale illegale che sfrutta minori, distribuendo contenuti attraverso la piattaforma Telegram.

Telegram come fulcro dell’attività criminale

L’indagine, iniziata oltre sei mesi fa dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Torino, ha confermato come fosse proprio Telegram la piattaforma principale utilizzata dai criminali. Grazie alle sue chat segrete e alla possibilità di rimanere anonimi, gli indagati si scambiavano foto e video illegali, discutendo in codice di abusi sessuali su minori.

Sequestri e perquisizioni in tutta Italia

Le perquisizioni effettuate dalla Polizia Postale in diverse città, tra cui Roma, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari e Palermo, hanno portato al sequestro di telefoni cellulari, tablet, hard disk, computer e account utilizzati per accedere al materiale illegale. Il lavoro degli investigatori ha portato alla luce un’enorme quantità di materiale pedopornografico.

Profili degli indagati

Le persone coinvolte nell’indagine provengono da vari contesti sociali e professionali: tra gli indagati ci sono operai, professionisti e studenti. Questo dimostra come la rete criminale non avesse confini né limiti di categoria. Come purtroppo spesso capita in questo casi, a essere coinvolte erano persone dalle più svariate età e abitudini.

L’operazione “La Croix” rappresenta un successo per le autorità italiane nella lotta contro la pedopornografia. E ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e la magistratura per smantellare reti criminali attive nel dark web e su piattaforme online.

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