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Influenza, arrivano i primi casi in Italia: come distinguerla dagli altri virus e l’importanza del vaccino

Pubblicato: 15/10/2024 17:00

L’influenza arriva in Italia, segnando l’inizio della stagione influenzale 2024-2025. Il primo caso è stato individuato a Novara, su un uomo di 42 anni, colpito dal virus H1N1pdm. A differenza del tipo H3N2, responsabile di una stagione influenzale molto aggressiva in Australia, l’H1N1pdm non sembra più pericoloso rispetto agli anni scorsi. Tuttavia, gli esperti raccomandano prudenza.
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Pregliasco: “Variante immunoevasiva”

Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, avverte: “In Australia il virus ha provocato la seconda stagione più aggressiva degli ultimi dieci anni. Se circolerà l’H3N2, dobbiamo tenere presente che è una variante immunoevasiva, capace di eludere parte delle difese immunitarie”.

Non è solo l’influenza a destare preoccupazione. Oltre 250 virus simili, tra cui rinovirus, adenovirus e metapneumovirus, accompagnano l’inizio della stagione fredda. Questi virus, spesso chiamati “cugini” dell’influenza, provocano sindromi parainfluenzali, disturbi che colpiscono l’apparato respiratorio e gastrointestinale. Starnuti, naso chiuso, febbre lieve, vomito e diarrea sono tra i sintomi più comuni.

Sindromi parainfluenzali

Distinguere l’influenza dalle sindromi parainfluenzali richiede attenzione. L’influenza si presenta con febbre alta sopra i 38 gradi, dolori muscolari e articolari, mal di testa, stanchezza profonda e sintomi respiratori. Le sindromi parainfluenzali, invece, causano sintomi simili, ma meno gravi e di durata inferiore. Queste ultime si risolvono spesso senza farmaci specifici, con una semplice automedicazione, sempre sotto consiglio del medico.

L’importanza del vaccino

Il vaccino antinfluenzale resta lo strumento più efficace per proteggersi. Il Ministero della Salute ne raccomanda l’uso soprattutto agli over 60, alle donne in gravidanza, ai pazienti con malattie croniche e al personale sanitario. Il vaccino non offre protezione contro i virus parainfluenzali, ma riduce notevolmente il rischio di complicanze gravi legate all’influenza. Pregliasco sottolinea: “Il vaccino va ripetuto ogni anno perché i virus dell’influenza cambiano costantemente”. I bambini tra i sei mesi e i sei anni beneficiano di una forte raccomandazione alla vaccinazione, anche se non appartengono a categorie a rischio.

Mentre la stagione influenzale avanza, l‘Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha attivato la rete di sorveglianza epidemiologica RespiVirNet. Attraverso medici di famiglia, pediatri e laboratori regionali, la rete monitorerà l’andamento delle malattie respiratorie e influenzali. I primi dati arriveranno nelle prossime settimane, mentre la sorveglianza virologica partirà l’11 novembre.

L’anno scorso, le sindromi influenzali hanno colpito 14,6 milioni di persone, con un picco registrato alla fine del 2023. Circa 10,5 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale sono state somministrate. Anche quest’anno, prevenzione e attenzione rimangono essenziali per affrontare l’inverno in salute.

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Ultimo Aggiornamento: 16/10/2024 15:38

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