
L’aggravarsi della crisi in Medio Oriente preoccupa sempre di più Giorgia Meloni, che sta pianificando una missione strategica in due tappe nella regione, con la prima fermata prevista ad Amman. Oggi, la nostra Premier informerà le Camere in vista del Consiglio europeo di giovedì, un momento cruciale per discutere l’evoluzione della crisi e l’impatto sulle missioni italiane all’estero.
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Preoccupazioni per l’escalation del conflitto
Le tensioni in Libano sono cresciute dopo che circa 1.200 soldati italiani impegnati nella missione Unifil sono stati coinvolti in attacchi da parte dell’esercito israeliano. A preoccupare il governo italiano è il comportamento di Benjamin Netanyahu e la risposta militare di Israele all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023. Palazzo Chigi teme che un’ulteriore escalation possa allontanare ogni possibilità di una soluzione diplomatica, rendendo il conflitto potenzialmente fuori controllo.
Critiche italiane e tensioni diplomatiche
Durante il vertice Med9 a Cipro, Meloni, Emmanuel Macron e Pedro Sanchez hanno concordatouna linea comune. I leader di Italia, Fracia e Spagna intendono condannare l’attacco delle Forze di Difesa Israeliane contro una base Unifil. Oggi, la Premier ribadirà in Parlamento quanto l’aggressione sia ritenuta inaccettabile dal governo italiano, e sottolineerà la necessità di garantire la sicurezza delle truppe in Libano. La questione è stata affrontata anche nella telefonata tra Meloni e Netanyahu, durante la quale la Presidente del Consiglio ha espresso il suo disappunto per l’attacco contro le forze di pace.

Una missione diplomatica in due tappe
Subito dopo il Consiglio europeo, Meloni si recherà in Medio Oriente. La prima tappa sarà ad Amman, dove incontrerà il re di Giordania Abd Allah II, e successivamente potrebbe visitare una base Unifil in Libano, nonostante le difficoltà logistiche e i rischi per la sicurezza. La visita avrebbe un significato simbolico importante, finalizzato a dimostrare il sostegno dell’esecutivo ai militari impegnati nella missione di pace e di ribadere il messaggio di condanna per le recenti azioni israeliane.
Problemi di sicurezza per la visita in Libano
Il viaggio in Libano comporta complessità logistiche significative, aggravate dalla necessità di volare in cieli tutt’altro che sicuri. La missione resta quindi probabile ma non ancora confermata, con una finestra di partenza che potrebbe aprirsi già da sabato. Nonostante le difficoltà, il messaggio politico è chiaro: Meloni intende sostenere il contingente delle Nazioni Unite e i soldati italiani sul campo.
Nella pianificazione della missione in Medio Oriente non è stata inclusa una visita a Tel Aviv, una decisione che riflette il crescente dissenso del governo italiano nei confronti delle azioni israeliane. L’assenza di Tel Aviv dal programma sottolinea la durezza delle critiche italiane e la scelta di dare priorità al sostegno delle missioni internazionali di peacekeeping.