
Grandi emozioni in rete per Sammy Basso, il giovane biologo e attivista morto lo scorso 5 ottobre a 28 anni. A dieci giorni dalla sua scomparsa, il web si mobilita per chiedere la sua beatificazione. La petizione lanciata dall’account “Teologia su TikTok” su Change.org ha raccolto oltre 3mila firme. «Sammy Basso, oltre a essere un giovane biologo di grande talento, è stato un esempio di santità cristiana», recita l’appello. «La sua gioia, umiltà e fede lo hanno reso un simbolo di speranza per tanti malati, un esempio per tutti».
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La richiesta nella petizione è chiara: «Firma per sostenere la richiesta alle autorità ecclesiastiche per l’inizio del processo di beatificazione di Sammy Basso, la prima tappa per riconoscere la sua santità».
Il Vescovo apre alla beatificazione
Il vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, ha commentato la vicenda con parole di apertura: «Non escludo la possibilità di aprire per lui, tra cinque anni, come prevede la procedura canonica, la causa di beatificazione». Ha riconosciuto in Sammy una profonda spiritualità e una santità vissuta nella vita quotidiana.
I funerali di Sammy: una festa per la vita
Poche lacrime, tanti sorrisi e omaggi alla vita durante i funerali di Sammy. Sul grande prato di Tezze sul Brenta, davanti a 4mila persone, si è svolta una cerimonia che assomigliava più a una festa che a un addio. Sammy stesso aveva scritto, già nel 2017, di non voler un funerale triste: «Ricordatemi pregando, ma anche bevendo un bicchiere di vino, facendo festa. Ho vissuto la mia vita felicemente». Parole che riflettono il suo modo di affrontare l’esistenza, sempre con gioia, nonostante la malattia.
l messaggio del Vaticano e l’ultimo gesto di Sammy
Anche il Vaticano ha reso omaggio a Sammy. Il cardinale Pietro Parolin ha ricordato il giovane come «una luce accesa nel mondo». Sammy ha donato i suoi organi alla ricerca, un gesto coerente con la sua vita dedicata alla scienza e alla speranza di un futuro migliore per chi soffre di malattie rare come la progeria.
La fede di Sammy
Sua madre, Laura Lucchin, ha raccontato il percorso spirituale di Sammy: «Ha sempre creduto che la progeria fosse parte del piano di Dio per lui». Sammy, che aveva attraversato una crisi di fede durante la sua cura sperimentale, aveva poi ritrovato la sua spiritualità grazie a un concetto che lo ha accompagnato fino alla fine: «La scienza sono le mani di Dio».
Un messaggio di speranza e fede, che continua a ispirare e commuovere chi ha conosciuto Sammy e chi oggi lo scopre attraverso la sua storia.