Il Senato ha approvato con 84 voti favorevoli, 58 contrari e nessun astenuto il disegno di legge che estende il divieto della gestazione per altri (GPA), anche se effettuata all’estero, per i cittadini italiani. Il provvedimento, presentato dalla deputata di Fratelli d’Italia Carolina Varchi, ha ricevuto l’approvazione definitiva dopo il via libera della Camera nel luglio 2023. La nuova legge modifica l’articolo 12 della legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita, estendendo la punibilità non solo ai casi di GPA in Italia, ma anche a quelli realizzati all’estero da cittadini italiani.
Il disegno di legge prevede sanzioni severe per chi viola le disposizioni: la pena stabilita è fino a due anni di carcere e una multa fino a un milione di euro. L’obiettivo dichiarato dai promotori della legge è combattere la commercializzazione di gameti, embrioni e la pratica della maternità surrogata, vietata in Italia ma accessibile in altri Paesi per i cittadini italiani.
L’approvazione è avvenuta in un clima di tensione tra maggioranza e opposizione, con frequenti interventi da parte dei presidenti di turno per richiamare all’ordine l’Aula, vista l’intensità dei dibattiti. Le opposizioni, che hanno votato contro, hanno criticato duramente la legge, definendola “inutile”, “incostituzionale”, e “un passo indietro” in termini di diritti civili. Inoltre, diverse forze di minoranza hanno accusato il provvedimento di essere un attacco diretto alle famiglie arcobaleno e ai diritti dei bambini nati tramite gestazione per altri.
Nonostante le polemiche, la maggioranza ha difeso la misura come un atto necessario per proteggere la dignità della donna e contrastare la commercializzazione della vita umana, ribadendo la loro opposizione alla maternità surrogata in tutte le sue forme.