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Sinner, perché la condanna per doping a Simona Halep aiuta il tennista azzurro

Pubblicato: 16/10/2024 21:39

Le motivazioni della sentenza contro Simona Halep sembrano, a prima vista, gettare ombre anche sul caso di Jannik Sinner. Tuttavia, un’analisi più attenta rivela che nelle parole del Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) si cela piuttosto la conferma della fine delle preoccupazioni per il numero uno italiano. Il tribunale svizzero ha criticato la tennista romena per aver delegato questioni antidoping al suo fisioterapista, affermando che “non è un medico o un clinico”, e ha espresso perplessità su come, in un contesto di elevata professionalità, tali responsabilità possano essere affidate a persone non qualificate. Il caso di Sinner è completamente diverso.
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Il caso Sinner

Il tennista altoatesino, infatti, ha costruito uno staff con grande attenzione ai dettagli, sia nella preparazione sportiva che nella scelta dei collaboratori. Il suo team, per Sinner, non è solo una squadra di professionisti, ma una vera e propria famiglia, punto di riferimento per gestire una carriera ad altissimi livelli. Tuttavia, due membri di questo staff, Giacomo Naldi e Umberto Ferrara, sono finiti al centro della vicenda doping che ha colpito l’atleta. Entrambi sono stati allontanati dal team, ma l’accusa di doping nei confronti di Sinner, risultata positiva al Clostebol, è stata innescata dall’uso del Trofodermin, uno spray acquistato senza ricetta da Ferrara per curare una ferita al dito di Naldi.

In Italia, questo farmaco non richiede prescrizione e contiene un pittogramma che avverte della possibilità di risultare positivi ai test antidoping. La sfortunata sequenza di eventi ha portato alla positività di Sinner durante un controllo successivo ai trattamenti. Ora, il TAS dovrà esaminare il ricorso della WADA, probabilmente più mosso da motivazioni politiche che da convinzioni giuridiche, ma le basi per un’accusa contro Sinner sembrano vacillare.

Sinner ha costruito il suo staff con cura, scegliendo collaboratori certificati e qualificati. Giacomo Naldi è laureato in osteopatia, mentre Umberto Ferrara possiede una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche. Queste credenziali solide dovrebbero eliminare ogni dubbio sulla professionalità della squadra scelta dall’atleta.

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