La Protezione Civile ha emesso un’allerta meteo arancione per le regioni di Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto per venerdì 18 ottobre, a causa di un’ondata di maltempo che sta colpendo il Centro-Nord e la Sardegna. Le forti piogge e i temporali sono causati da una perturbazione di origine atlantica, che porterà un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche, estendendosi dalle regioni nord-occidentali verso il resto del settentrione e le regioni centrali tirreniche, fino ad arrivare alla Campania e alla Sicilia.
In particolare, in Liguria molte scuole resteranno chiuse, soprattutto nelle province di Savona e La Spezia. Tra i comuni interessati dalla chiusura scolastica ci sono Albenga, Alassio, Andora, Pietra Ligure e molti altri. Anche in altre regioni, come Emilia-Romagna e Lombardia, i sindaci stanno decidendo di sospendere le attività didattiche per garantire la sicurezza degli studenti, soprattutto dei pendolari.
Oltre all’allerta arancione, è stata diramata anche un’allerta gialla per altre regioni, come Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Campania. Il maltempo potrebbe causare temporali intensi, forti raffiche di vento, grandinate e frequenti fulmini, con un alto rischio di frane e allagamenti nelle aree più colpite.
Emilia Romagna in ginocchio: allerta arancione per domani
Per venerdì 18 ottobre, il bollettino emesso da Arpae prevede un peggioramento delle condizioni meteorologiche con un aumento significativo delle precipitazioni. “È previsto tempo perturbato con precipitazioni diffuse e persistenti di intensità moderata e condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali forti”, si legge nel comunicato ufficiale.
Le autorità avvertono che le piogge attese già a partire dalla sera del giovedì 17 ottobre potrebbero generare criticità nelle aree a rischio. “Le precipitazioni previste a partire dalla serata di giovedì 17 determineranno piene sui corsi d’acqua nel settore centro-occidentale della regione, con diffusi superamenti delle soglie 2 e possibili localizzati superamenti della soglia 3. Il progressivo apporto degli affluenti emiliani alla piena di Po potrà determinare un aumento dei livelli al di sopra della soglia 1 con conseguente ritardo nei deflussi del sistema Parma-Baganza a confluenza Po”, spiega il bollettino.
Inoltre, si evidenziano rischi per le aree montane e collinari, dove potrebbero verificarsi smottamenti e frane: “Nelle zone collinari e montane centro-occidentali saranno possibili fenomeni franosi sui versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, anche a seguito delle precipitazioni dei giorni precedenti. Inoltre, su tutto il territorio regionale, non si escludono occasionali fenomeni franosi, ruscellamento sui versanti e rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua minori associati ai fenomeni temporaleschi”, conclude Arpae.
L’attenzione resta alta e le autorità invitano i cittadini a prestare massima cautela, soprattutto nelle aree più vulnerabili.